Classense, in vista del 2021 un nuovo ingresso in piazza Caduti

Il sindaco: «La zona dovrà essere rigenerata». E in largo Chartres si pensa ad abbattere la sede Ausl per nuovi interventi architettonici

L’ultimo stralcio del progetto chiamato “Grande Classense” è ancora da concludere, ma già si pensa a una Classense ancora più grande. Parola del sindaco Michele de Pascale: «La biblioteca è sempre più fruita ed è al centro della vita culturale della città, quindi gli spazi non sono sufficienti, è una riflessione che stiamo facendo anche in vista di una maggiore integrazione con l’Oriani e pensando alla valorizzazione degli archivi del 900 che oggi sono in via di Roma. Vogliamo quindi mettere la Classense in condizione di offrire ancora maggiori servizi». A questo si aggiunga che la secolare biblioteca ravennate non potrà che avere un ruolo centrale in vista del 2021, settecentesimo anniverario della morte di Dante Alighieri, trovandosi peraltro vicino alla zona del silenzio.

«Non possiamo pensare in nessun modo di affrontare il 2021 senza una riqualificazione di piazza Caduti, il settecentenario dovrà infatti essere occasione di rigenerazione urbana, come fu il seicentenario – spiega ancora De Pascale – chiederemo a tutti gli enti che si affacciano sulla piazza di intervenire da qui a due anni e in questo contesto stiamo pensando a dare un grande e nuovo ingresso alla Classense». Oggi alla biblioteca si accede da via Baccarini attraverso ingressi che il sindaco definisce «non all’altezza», in futuro invece vi si entrerà proprio da piazza Caduti, sfruttando una parte della scuola media Guido Novello (che peraltro sta in questi anni scontando un calo di iscrizioni, come tutte le scuole del centro storico). «Sarà un intervento che terrà in considerazione le esigenze della scuola naturalmente, e andrà a beneficio anche degli studenti, che sono tra gli utenti della biblioteca», assicura il sindaco.

Non solo, la valorizzazione della parte retrostante della Classense dovrebbe passare anche da un drastico intervento su Largo Chartres. Lì infatti il Comune sta chiedendo all’Asl di radere al suolo l’edificio che fino a poco fa ospitava gli uffici nell’auspicio di veder sorgere un elemento di pregio di architettura contemporanea di cui potrebbe beneficiare la stessa biblioteca. Un progetto di ampio respiro, dunque, su cui stanno lavorando gli uffici comunali e a cui sta collaborando l’architetto Giampiero Cuppini a a cui si devono anche i progetti in corso per la “Grande Classense”.

Tornando su piazza Caduti, da dove il Comune ha peraltro recentemente abbandonato gli uffici in cui aveva sede l’Asp, trasferiti nell’ex Tribunale (in via d’Azeglio), spicca naturalmente il destino del Palazzo della Provincia, di cui De Pascale è attualmente presidente. In campagna elettorale aveva lanciato la (per la verità discussa) suggestione di trasformarlo in un albergo. In questo progetto di riqualificazione della piazza che destino potrebbe avere? «Quella suggestione nasceva dalla prospettiva di un’abolizione delle Provincie dalla Costituzione che personalmente auspicavo ma che come sappiamo non c’è stata. Quindi ora il Palazzo della Provincia resta la sede dell’ente, ma da qui al 2021 contempleremo possibili interventi di miglioramento».

Il tema del 2021 torna di frequente perché è centrale anche in termini di risorse disponibili che non sono ancora state quantificate. «Il Comune – dice il Sindaco – è pronto a fare la propria parte, ma ci aspettiamo che dallo Stato arrivino fondi importanti che possano riguardare sia l’organizzazione degli eventi, ma anche interventi infrastrutturali legati all’avvenimento, perché per esempio dovremo intervenire anche sul Museo dantesco, come è successo per esempio con le celebrazione verdiane». Nel prossimo mese sono previsti incontri con il ministro Franceschini in cui si dovrebbe capire meglio l’entità delle risorse, in base alle quali si potrà anche valutare che tipo di direzione artistica affidare per la parte legata agli eventi. Al momento esiste un primo disegno di legge che metterebbe in campo qualche milione di euro per la celebrazione generale, ma non le risorse significative per Ravenna che si aspettano da Palazzo Merlato.

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