mercoledì
20 Agosto 2025
la testimonianza

La figlia danneggiata dal vaccino e poi morta. «Noi risarciti, ma nessuno ne parla»

Fabrizio, direttore d'hotel ravennate, tra gli indennizzati dalla legge 210 del '92: «Ero convintamente a favore dei vaccini, oggi penso che sia assurdo obbligare. Sarebbero utili esami preventivi»

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Fabrizio Varani

«Voi giornalisti non dovete avere paura, lo dovreste dire che esistiamo, che siamo tantissimi. Invece è come se fossimo solo dei fantasmi». Fabrizio Varani, 54 anni, ravennate, direttore d’hotel, è uno dei cosiddetti “indennizzati” dalla 210 del 1992, la legge che prevede una sorta di rimborso per chiunque abbia riportato, “a causa di vaccinazioni obbligatorie per legge o per ordinanza di una autorità sanitaria italiana”, lesioni o infermità, “dalle quali sia derivata una menomazione permanente della integrità psico-fisica”.
Sua figlia Giada ha vissuto con un grave ritardo psico-motorio i cui sintomi sono comparsi inizialmente dopo il vaccino trivalente “morbillo-parotite-rosolia” (il farmaco era il Morupar, poi ritirato dal commercio qualche anno dopo), a cui era stata sottoposta a 15 mesi. Il danno è stato riconosciuto in tempi brevi e mai contestato, indennizzato tramite assegni mensili che sono serviti per le cure mediche. Giada è poi morta tre anni fa, quando aveva 12 anni.
Oggi Fabrizio ha un’altra figlia, di un anno e mezzo, che non è stata vaccinata. «Figuriamoci – ci dice al telefono –, credo che visto che la sorella è morta potrà essere esentata di diritto, anche in vista di questo nuovo decreto (di cui parliamo nel dettaglio alle pagine 10 e 11, ndr). Ma vorrei che fosse raccontata la mia storia solo per far riflettere le persone, per sottolineare l’assurdità di una legge che impone l’obbligo vaccinale. E voglio sottolineare che io era convintamente a favore dei vaccini, litigavo perfino con quelli che la pensavano diversamente. Per questo motivo oggi, dopo tutto quello che ho passato, continuo a pensare che non si possa prendere una posizione a prescindere, che ognuno debba fare le proprie valutazioni. Sarebbe utile l’introduzione degli esami pre-vaccinali, per capire in anticipo la reazione».

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