In arrivo nuova acqua per la Valle della Canna

Ancisi denuncia un «disastro ambientale», il Comune rilancia: «Grazie al prosciugamento sono tornati i fenicotteri»

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La Valle della Canna in secca in una delle foto inviate ai giornali in questi anni da Alvaro Ancisi

Puntuale è arrivato anche quest’anno in estate il dibattito sullo stato di salute di Valle Mandriole (o della Canna), in secca già a maggio a causa della siccità. A sollevare il caso è da qualche anno il decano dell’opposizione ravennate, il consigliere Alvaro Ancisi di Lista per Ravenna, che ora è arrivato pure – in qualità anche di presidente della commissione consiliare Ambiente – a presentare ai comandanti del Noe dei carabinieri di Bologna e della polizia provinciale di Ravenna una denuncia per “disastro ambientale”. Ancisi, in estrema sintesi, considera gli enti preposti (tra cui il Comune di Ravenna, che è proprietario del 10 percento della Valle, mentre il resto è della Regione ma in concessione all’ente Parco del Delta) responsabili di morie di pesci e uccelli, nonché di danni alla vegetazione e allo stato complessivo della valle, uno degli ultimi esempi di palude di acqua dolce in Italia.

«A noi, e a quanto sappiamo anche agli organi di vigilanza terzi, non risultano le criticità dichiarate nell’esposto: non abbiamo verificato alcuna moria di pesci o di uccelli. Crediamo di aver fatto il massimo di quello che potevamo fare, con l’acqua che avevamo a disposizone». A parlare sono assessore e storico funzionario dell’Ufficio Zone Naturali del Comune, rispettivamente Gianandrea Baroncini e Lamberto Corbara. «Tanto per intenderci – ci dice quest’ultimo – quest’anno è stata la prima volta, dagli anni ottanta almeno, che abbiamo immesso acqua nella Valle della Canna non solo a fine stagione, ma anche in giugno, consapevoli che ne avremmo comunque persa un centimetro al giorno a causa dell’evaporazione e che a metà luglio saremmo tornati al punto di partenza. Allo stesso modo, abbiamo anticipato l’immessione di agosto, iniziando già a partire dall’11, prima degli ultimi anni».

Dal Comune sottolineano come zone naturali di questo tipo siano alimentate artificialmente e abbiano queste caratteristiche uniche proprio grazie all’alternanza tra secca e piena. «In base alla quantità di acqua potrai avere più o meno pesci, più o meno specie di uccelli, più o meno specie di vegetali. Non esiste la bacchetta magica in questo campo e soprattutto non si riuscirà mai a mettere d’accordo tutti». Una decisione di rottura è stata presa nel 2011, quando fu deciso di prosciugare la valle e di procedere a uno sfalcio all’interno su una superficie di 30- 40 ettari. «Fino ad allora – ci spiegano dal Comune – si credeva che mantenere l’acqua a 80 cm sopra il livello del mare aiutasse il Bardello (l’area naturale parzialmente allagata dall’altra parte della Romea rispetto alla Valle, ndr), ma questo ha portato a una perdita di canna e di avifauna, oltre che a una qualità dell’acqua pessima. Dal 2011 è stato deciso di mantenere il livello molto più basso, dai 20 ai 30 centimetri, e i risultati ottenuti, certificati anche dai censori di enti terzi, sono il ritorno di migliaia di uccelli, di moltissime varietà: sono tornati i cavalieri d’Italia, i fenicotteri, i cigni, una marea di specie che non stavamo più vendendo negli ultimi anni».

Ma l’aumento di uccelli porta anche alla necessità di aumentare il flusso dell’acqua, perché i problemi sollevati da Ancisi (riguardanti le deiezioni, in questo caso), restano e vengono anzi accentuati. «Stiamo lavorando per attivare due fonti di approvvigionamento nuove: una necessita di un oneroso intervento di riparazione a un tubo nel Lamone, che chiederemo come compensazione a Romagna Acque ma che richiederà maggior tempo; l’altra invece abbiamo intenzione di realizzarla in primavera con fondi comunali (circa 150mila euro, ndr) e riguarda l’installazione di una chiavica dal Reno in direzione Valle della Canna, da posizionare sul lato sud (vicino alla torretta di osservazione lungo la Romea, ndr), per sfruttare il dislivello (la parte nord della Valle è più bassa di circa 30-40 centimetri, ndr) per i grossi interventi di riempimento e riallagamento. Già con solo questo nuovo intervento molti problemi saranno risolti». Sempre con fondi comunali verrà poi successivamente realizzato un altro collegamento per portare acqua nel Bardello, che ne necessita comunque meno (al momento si alimenta solo con acque piovane), essendo ormai tramontato il progetto più ambizioso dell’ex assessore Guido Guerrieri da finanziare con fondi europei, ma che necessitava di un impegno troppo gravoso per le casse comunali.

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