Il ristoratore pentito: «La rotonda di Milano Marittima è ormai zona degradata»

Parla Michele Mauri, chef che un anno e mezzo fa aprì La Piazzetta. Critiche anche al Comune: «Si è dimenticato di questa porzione di centro storico»

Michele MauriLa rotonda di Milano Marittima, uno dei simboli della movida della località rivierasca è ormai «ostaggio del degrado». A dirlo è Michele Mauri, chef che un anno e mezzo fa, ha inaugurato la Piazzetta di Milano Marittima, locale sulla rotonda Don Minzoni. «Le strade sono dissestate, sporche e desolate. Siamo ad un centinaio di metri dai negozi del centro, ma anche nel cuore dell’estate la passeggiata, attorno alla rotonda, è praticamente inesistente. Colpa di strade piene di buche ed invase dagli aghi di pino, ma colpa anche di un’amministrazione che evidentemente considera questo spicchio di centro come la terra di nessuno».

Mauri racconta anche alcuni episodi, partendo dalla constatazione che «gli eventi organizzati dal Comune si fermano sempre 100 metri più in là». Quando ci provano i privati «l’ente pubblico ci rende la vita impossibile». Mauri riporta questioni legate ai costi dei permessi, al ritardo dei lavori alla fontana e alle aiuole che «dobbiamo curare noi e quando c’è vento nessuno viene a raccogliere gli aghi di pino». Qualche decina di metri più in là «non si vede l’ombra di una foglia”»

Oggi, il ristoratore si dichiara, senza alcuna esitazione, un «imprenditore pentito», perché – dice – «quando nell’aprile del 2016 con la mia compagna decidemmo di aprire un locale proprio a Milano Marittima, avevamo in mente tutto un altro scenario. Noi proponiamo una ristorazione stellata, una cantina con 400 etichette, il pane fatto in casa ed un percorso esperenziale fatto di creatività, contaminazioni e materie prime di primissima qualità, piatti che da queste parti, lo dico con tutta l’umiltà possibile, si degustano in pochissimi ristoranti, ma evidentemente non basta…».

Altro neo della città, secondo Mauri, l’impossibilità ad entrare in alcune importanti rassegne, come Sapore di Sale o la Sagra della Cozza: «Sono manifestazioni a numero chiuso». La Piazzetta non ha mai trovato posto se non a Natale ma secondo l’imprenditore quell’iniziativa non ha portato grandi guadagni.

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