Raccolte 150 ore di film amatoriali di 69 famiglie, poi restaurati e digitalizzati

Fa tappa anche a Ravenna l’Home Movie Day. Sabato alla sala D’Attorre verrà proiettato anche “Il treno va a Mosca”

04 GianstefaniSabato 21 ottobre dalle 16.30 alla sala D’Attore di Casa Melandri, in via Ponte Marino 2, si svolgerà la tappa ravennate dell’Home Movie Day, evento internazionale dedicato al cinema amatoriale e di famiglia, a cura di “Sguardi in camera: Ravenna nei film di famiglia e amatoriali” e di “Home Movies Archivio Nazionale del film di famiglia”, in collaborazione con il Comune di Ravenna. L’ingresso è libero.

L’Home Movie Day è la giornata dedicata al cinema di famiglia, coordinata dal Center for Home Movies di Baltimora e il 21 ottobre giungerà alla quindicesima edizione. Dall’Australia all’Uruguay, dal Giappone al Canada, in circa ottanta città nel mondo, archivi, cineteche ed associazioni organizzano eventi, proiezioni, incontri dedicati al cinema amatoriale.

Gli eventi hanno lo scopo di far conoscere il prezioso patrimonio storico e culturale costituito dalle pellicole amatoriali (9,5 mm, 8 mm, Super8 e 16 mm) spesso dimenticate nelle soffitte e nelle cantine.

L’evento di Ravenna fornirà l’occasione per presentare i risultati del bando avviato nei mesi di maggio e giugno di quest’anno e che ha permesso di raccogliere 847 bobine di film (suddivise fra 8mm, super8 e 16mm) coinvolgendo 69 famiglie che hanno consegnato i loro film per circa 150 ore circa complessive di girato. I donatori sono stati intervistati nel corso di 65 incontri in cui sono state raccolte informazioni, notizie, create delle schede di documentazione.
Verranno proiettati alcuni brevi film dei cineamatori ravennati, che sono stati nel frattempo restaurati e digitalizzati, esempi di una piccolissima parte di un considerevole patrimonio audiovisivo che si è costituito e che riguarda la storia della città e dei suoi abitanti.

A seguire, con inizio alle 17.30 verrà proiettato il film documentario Il treno va a Mosca, alla presenza di Michele Manzolini che, insieme a Federico Ferrone, ha firmato la regia. Il treno va a Mosca è stato presentato in numerosi festival internazionali e definito dal regista Paolo Virzì «Un poema lirico, visivo, musicale, politico, umano, esistenziale, storico, comico, struggente su cosa voleva dire il comunismo italiano e su cosa era l’Italia negli anni’50».

Info: sguardiincamera@gmail.com; Silvia Savorelli 339.3311442; Giuseppe Pazzaglia 335.6827518; https://ravennasguardiincamera.wordpress.com; http://www.homemovies.it

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