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«La quercia di valle con 700 mq di chioma ha bisogno di interventi per la stabilità»

È uno dei 62 alberi monumentali tutelati. Interrogazione di Rontini (Pd) in Regione per conoscere gli interventi previsti

Alto oltre 25 metri, con un tronco di 670 centimetri di diametro e con una chioma che copre circa 700 metri quadrati di superficie: è la carta di identità di una quercia Roverella nella valle di Ghiozzano a Brisighella e tra i 62 alberi monumentali tutelati dalla Regione per cui Manuela Rontini, consigliera regionale Pd, ha presentato un’interrogazione alla giunta per sapere se sono in programma interventi per assicurare la stabilità dell’albero e prevenire i possibili danni che potrebbero essere arrecati alle due abitazioni sotto la sua chioma. L’interrogazione inoltre vuole conoscere quali interventi siano stati effettuati negli ultimi anni sugli alberi monumentali e quali siano in previsione nei prossimi mesi e, infine, se i fondi a disposizione nel bilancio regionale riescono a coprire tutte le richieste di manutenzione per la sopravvivenza degli esemplari.

«Ad oggi in Emilia-Romagna – spiega Rontini nell’atto – sono ancora in vita quasi seicento alberi secolari» e questo anche grazie alla legge regionale del 1977 ed ai costanti finanziamenti che l’ente ha assicurato per la cura e la manutenzione di questi magnifici esemplari storico-naturalistici. Con la legge nazionale del 2013 che ha istituito l’elenco degli alberi monumentali d’Italia, continua la dem, «l’Emilia-Romagna ha censito e protetto 62 esemplari, selezionati tra quelli già oggetto di tutela regionale». E sarebbe proprio l’Istituto per i beni culturali dell’Emilia-Romagna che, sulla base di appositi finanziamenti annuali, provvede ad erogare ai soggetti pubblici e privati indicati, i fondi necessari per gli interventi conservativi e di salvaguardia.

La quercia di Brisighella, già ricordata, è così imponente che, sotto i suoi rami, nasconde due abitazioni e gli annessi agricoli. «Un albero che potrebbe anche essere valorizzato, vista la sua accessibilità, per consentire a cittadini e visitatori di ammirarlo da vicino e che però necessiterebbe di un intervento curativo per eliminare le parti secche e deperenti».