«La situazione della camera mortuaria è indegna. Il sindaco pensa di intervenire?»

Ancisi (Lpr) torna a ribadire le criticità già sollevate nell’ultimo anno: trasporto salme all’aperto, aria condizionata guasta. E i sindacati parlano di struttura fatiscente, situazione intollerabile e quasi di abbandono

Foto 1 Camera Mortuaria In CalorePer arrivare in camera mortuaria le salme dei deceduti in ospedale vengono trasportate su una barella all’aperto tra auto parcheggiate e cassonetti dell’immondizia, l’aria condizionata nelle stanze dell’obitorio dove esporre le salme è guasta, l’intera struttura è inidone per salute e sicurezza per operatori e cittadini. Il consigliere comunale Alvaro Ancisi (Lpr) torna a sottolineare le condizioni dell’obitorio di Ravenna chiedendo al sindaco, attraverso un’interrogazione, un intervento urgente in qualità di membro della conferenza Sociale e Sanitaria, organo di indirizzo e di controllo politico-amministrativo dell’Ausl Romagna, affinche le istituzioni competenti ripristino le migliori situazioni possibili e mettano fino alle «troppe indegnità della camera mortuaria». L’immobile è in gestione al Comune di Ravenna (attraverso Azimut) dall’Ausl per il periodo 2014-2018.

Da tempo Ancisi, decano dell’opposizione, ha messo in risalto le sofferenze strutturali di un luogo così delicato. La segnalazione del trasporto salme risale già a un anno fa ma già dal 2014 era stata sollevata. «Il percorso – sono le parole di Azimut, gestore dell’obitorio, riportate dal consigliere comunale – crea difficoltà per i sobbalzi sui carichi trasportati nonché pericolo per gli operatori che lo seguono”.

A luglio del 2017 Ancisi raccoglieva le proteste pervenute da alcuni visitatori dei defunti «per l’asfissiante calura delle camere ardenti, che imponeva di tenerle aperte sul cortile, oltretutto rendendo obbligatoria la refrigerazione delle salme, al costo di 55 euro al giorno per defunto. Causa della disfunzione era il malfunzionamento del vetusto impianto di condizionamento».Il 31 agosto Ausl diceva: «Saranno presi accordi, in tempi brevi, con la ditta Azimut per definire tempistiche e modalità operative dell’intervento di sostituzione delle unità di trattamento dell’aria, sia per la chiesa che per le camere ardenti». Dopo un anno è tutto invariato.

Un mese fa le tre confederazioni sindacali hanno denunciato «lo stato di inidoneità dell’intera camera mortuaria riguardo alla salute e sicurezza sia per gli addetti che per i cittadini da parte di una struttura pubblica fatiscente e con tante problematiche strutturali… situazione intollerabile e quasi di abbandono».

«Nei recenti incontri con Azimut, avvenuti il 5 e 13 aprile, l’Ausl si è dichiarata disponibile all’effettuazione degli interventi necessari in un ottica di possibile rinnovo della concessione/convenzione con il Comune. Azimut, dal canto suo, ha espresso collaborazione mettendo a punto il programma delle attività e dei lavori da farsi, che starà all’Ausl definire nei modi e nei tempi. In particolare, Azimut si è resa disponibile, come suggerito nella mia prima interrogazione, ad acquistare un mezzo motorizzato elettrico di trasporto delle salme».

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