Il maestro Muti dirige la Cherubini al teatro Alighieri il 23 luglio, a 25 anni dalla morte del “Contadino”. Esibizione trasmessa anche al Palazzo dei Congressi
A 25 anni dalla scomparsa di Raul Gardini, Muti guiderà la Cherubini in un programma che è un ritratto dello stile strumentale praticato dagli operisti italiani nella seconda metà dell’Ottocento. Particolare attenzione per l’Intermezzo sinfonico e le funzioni che assolve nel melodramma: dal paesaggio siciliano che Pietro Mascagni evoca con l’Intermezzo di Cavalleria rusticana allo slancio melodico di Ruggero Leoncavallo nell’intermezzo di Pagliacci, dal tuffo nell’universo musicale pucciniano con l’Intermezzo di Manon Lescaut all’ambigua atmosfera dell’Intermezzo di Fedora di Umberto Giordano. Apre però la serata il carezzevole canto di Contemplazione di Alfredo Catalani, mentre il tono elegiaco – costante di tutti i brani in programma – si ritrova anche nel Notturno di Giuseppe Martucci. A concludere il concerto saranno i Ballabili da I vespri siciliani di Giuseppe Verdi, la più lunga composizione sinfonica di Verdi, inserita nell’atto III dell’opera come voleva la consuetudine dell’opera francese che esigeva la presenza del balletto come diversivo musicale e spettacolare.