Il sindaco: «Il Comune si è impegnato a individuare e a riqualificare un luogo che potesse assolvere appieno tutte le funzioni necessarie»
Il Sindaco di Ravenna ha donato alla stazione carabinieri la bandiera italiana e quella europea, consegnandole al comandante della stazione, il maresciallo Rossano Cretì, e al suo sottordine, il brigadiere capo Sandro Pati. Dopo il taglio del nastro, ha avuto luogo la benedizione dello stabile da parte del cappellano militare della legione, don Giuseppe Grigolon.
«Oggi – ha dichiarato il sindaco Michele de Pascale – è una giornata molto importante e molto bella per tutta la comunità di Sant’Alberto. Inauguriamo ufficialmente la nuova sede della caserma dei carabinieri, operativa già da alcuni mesi. Il legame tra i cittadini di Sant’Alberto e l’Arma dei Carabinieri è sempre stato fortissimo. Per questo, condividendo e aderendo pienamente alla richiesta di attenzione venuta dal consiglio territoriale e da tutta la cittadinanza, affinché potesse essere mantenuto sul territorio un presidio delle forze dell’ordine, l’amministrazione comunale si è impegnata a individuare e a riqualificare un luogo che potesse assolvere appieno a tutte le importanti funzioni che ogni giorno i rappresentanti dell’Arma sono chiamati a svolgere a tutela della sicurezza e del benessere dei cittadini. Quello che festeggiamo tutti insieme oggi è solo uno dei tanti e positivi frutti della quotidiana collaborazione fra Comune di Ravenna, comando provinciale dell’Arma dei Carabinieri e Prefettura»
Il comandante provinciale dei carabinieri Roberto De Cinti ha aggiunto: «Oggi abbiamo la possibilità di festeggiare l’ingresso nella Caserma, la cui realizzazione è stata fortemente voluta dall’Amministrazione comunale passata, senza soluzione di continuità sostenuta da quella attuale, sicuramente auspicata dall’Arma e sentitamente desiderata dalla comunità di Sant’Alberto, che ha qui accolto sin dal 1860 i Carabinieri, quali espressioni concrete dello Stato nel territorio e parti riconoscibili delle collettività locali».
Non sono pochi – ha aggiunto De Cinti – «i cinque anni trascorsi nell’attesa di questo momento, ma ne è valsa la pena, qualora si consideri la lungimiranza di tutti coloro i quali hanno inteso affrontare un prolungato disagio in vista di una rinnovata e gradevole permanenza. Si tratta di un disagio consistito nella ridislocazione in Savarna dei militari di Sant’Alberto, che, comunque, hanno continuato a rivolgere la propria attenzione alla giurisdizione di competenza, al fine di mantenere intatto il collegamento con la gente del posto, nonché il controllo assiduo e l’intervento in caso di bisogno». Il comandante ha ricordato «il notevole impegno del Comune» e il «contributo corale» che ha reso tangibile «il raggiungimento dell’importante obiettivo da tempo perseguito e ora celebrato con affetto e percepito calore».
La caserma «non costituisce un punto d’arrivo, bensì una non scontata opportunità di elevazione dei livelli di serenità e tranquillità, nonché di restituzione alle persone della visibilità di un simbolo istituzionale irrinunciabile. È un presidio saldamente legato alla realtà circostante, in quanto retto e alimentato da militari che qui hanno inteso dimorare stabilmente, hanno formato ulteriori nuclei familiari e hanno cresciuto donne e uomini responsabili di delicati uffici, con incarichi strettamente correlati all’esercizio di funzioni a garanzia della civile convivenza, tra le quali figurano quelle necessarie per l’amministrazione della giustizia nella Provincia. Sento il dovere di ringraziare i carabinieri di Sant’Alberto, che con passione e spirito di servizio adempiono giornalmente alla missione affidata, avendo ben compreso l’importanza della disponibilità, della solidarietà e dell’obiettività».