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Elenoire Casalegno, 25 anni di carriera in tv: «Volevo fare il magistrato…»

L’esordio su Italia Uno col programma musicale Jammin: «Facevo la quinta superiore, andavo da Ravenna a Milano a registrare un giorno a settimana». La campagna Me Too? «Mai subito molestie, un uomo capisce se una donna è propensa ad accettare certe proposte». Gli influencer? «Quanti falsi, Instagram ha tanti filtri…»

Elenoire Casalegno, foto dal suo profilo Instagram dove ogni scatto è accompagnato dall’hashtag choosethebestfucktherest

“Altro fiore all’occhiello della prima puntata: Jovanotti e il suo cd-rom, primo artista in Italia a realizzarlo”. Si concludeva così un lancio dell’agenzia Adnkronos del 6 ottobre 1994 per annunciare la partenza di Jammin, un nuovo rotocalco musicale in onda il venerdì alle 23 su Italia Uno. Alla conduzione Samuele Bersani, Samantha De Grenet e la 18enne Elenoire Casalegno. Oggi i cd-rom sono roba vintage da collezionista ma la ravennate è ancora protagonista in tv.

Elenoire, che ricordi ha di quell’esordio?
«Bellissimi. Il provino per la selezione fu proprio sul campo: mi buttarono davanti a una scuola a fare interviste agli studenti e dopo dieci minuti dissero che ero perfetta. Io ero in quinta superiore e quindi un giorno a settimana facevo Ravenna-Milano andata e ritorno per registrare la puntata. È stato un anno intenso: Jammin, la patente, la maturità».

Com’era arrivata su Italia Uno?
«Mi chiamarono subito dopo aver vinto “Look of the year”, il più importante dei concorsi per modelle a cui decisi di iscrivermi perché un’amica insisteva: lei diceva che dovevo fare la modella, a me non interessava, ma accettai. In camerino piangevo e mi vergognavo ma mi feci coraggio perché mi avevano accompagnata i mei genitori: ero minorenne e a quei tempi si usava ancora che i genitori accompagnassero i figli…».

Elenoire Casalegno, foto dal suo profilo Instagram dove ogni scatto è accompagnato dall’hashtag choosethebestfucktherest

E se non avesse fatto tv?
«Volevo fare il magistrato per la mia ossessione che ho da sempre per la giustizia e la rabbia che provo per le ingiustizie».

Quanto è diversa la tv del 2019 da quella del 1994?
«Basta pensare quanta differenza c’è tra il Paese di allora e quello di oggi. Negli anni novanta c’era un clima più rilassato, non c’era questa tensione per la fatica che tanti fanno per tirare avanti. E quindi c’era più denaro da investire nelle produzioni tv».

Sicuramente non c’erano i social. Oggi si può lavorare in tv senza una identità social?
«Oggi puoi essere un influencer che influenza le masse ed essere riconosciuto sul web con un buon seguito ma quando vieni portato in tv spesso non funzioni. Invece chi ha una notorietà nata in tv è più facile che possa avere lo stesso risultato sui social. L’80 percento dei tanto famosi influencer sono personaggi finti».

Elenoire Casalegno, foto dal suo profilo Instagram dove ogni scatto è accompagnato dall’hashtag choosethebestfucktherest

In tv non è così?
«Anche in tv c’è sempre un racconto ma ci sono meno filtri, dopo un po’ quello che sei davvero si capisce. Va bene trucco e luci, ma più o meno sei quella roba lì. Instagram invece ha tanti tanti filtri».

Con che approccio usa il suo Instagram con 700mila follower?
«Per chi fa nostro il lavoro è un meraviglioso ufficio stampa».

Si può lavorare in tv senza un agente?
«Agli inizi c’è bisogno di qualcuno che ti introduca poi dopo tanti anni i rapporti li gestisci più personalmente perché ti sei fatto le conoscenze».

Tv e cinema sono stati di recente agitati dalle battaglie del movimento cosiddetto Me Too. Ha mai subito molestie?
«Mai. Ho incontrato uomini che provavano a corteggiarmi ma questo avviene anche nella vita quotidiana, fa parte della normalità. Non mi sono mai trovata in situazioni imbarazzanti. Un uomo se non è un pazzo scellerato capisce chi ha davanti e capisce se una donna è propensa ad accettare un certo tipo di proposte. Però trovo molto squallido che un uomo usi potere e lavoro per ottenere una serata di sesso, è una cosa da misero povero sfigato».

Elenoire Casalegno, foto dal suo profilo Instagram dove ogni scatto è accompagnato dall’hashtag choosethebestfucktherest

Ma cosa pensa delle denunce che hanno sollevato il caso?
«Non siamo tutti uguali. L’età conta: adesso a 42 anni ho una reazione diversa da quella che avrei avuto a 20 anni. Era giusto parlarne, temo solo che il polverone del caos mediatico poi finisca in nulla. E bisogna stare attenti quando si parla: puntare il dito contro una persona può rovinare una vita».

A quale programma è più legata?
«Jammin sicuramente significa molto. Ma sono una dei privilegiati che ha potuto lavorare accanto a Raimondo Vianello ai tempi di Pressing. Aveva un modo di fare unico, una ironia pungente a tratti macabra ma molto intelligente».

Tanta tv da conduttrice e poi l’esperienza da concorrente di un reality con il Grande Fratello Vip…
«E resterà anche l’unica. È giusto fare tutte le esperienze ma ripeterne alcune è da matti. Sono stati bravi a Mediaset a convincermi e io l’ho presa come esperimento per vedere cosa succedeva a chiudermi in una gabbia con 14 sconosciuti. Non ho mai desiderato vincere e a un certo punto, quando mi sono resa conto che avevo dato tutto e aveva preso tutto, ho fatto il possibile per uscire».

Eravate spontanei?
«Io sì, altri no».

Elenoire Casalegno, foto dal suo profilo Instagram dove ogni scatto è accompagnato dall’hashtag choosethebestfucktherest

Che cosa guarda in tv?
«Quando inizia qualche programma lo guardo per curiosità perché è il mio lavoro, ma sono soprattutto una malata tossica di serie tv. Cosa c’è di meglio in inverno che mettersi sul divano con la copertina di flanella?».

Consigli?
«Suits, Stranger things e a tutti gli adolescenti consiglio Tredici».

A proposito di adolescenza sua figlia di 19 anni l’ha appena superata. Se volesse fare tv?
«Della tv non le frega niente».

Conosco una che a 18 anni voleva fare la magistrata…
«Non la obbligherò mai a fare o non fare qualcosa, sarà libera di scegliere. Le piace cantare e ha una voce meravigliosa. Poi è una appassionata totale di Moto Gp: forse farà la giornalista sportiva».

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