Il consigliere comunale di opposizione Alvaro Ancisi (Lpr) solleva il caso dopo la segnalazione di un cittadino: la donna sarebbe rimasta senza cibo per tutto il tempo
Questa la sintesi dell’odissea dell’anziana, suocera dell’uomo che si è rivolto al decano dell’opposizione. Il 10 luglio la donna è caduta battendo la schiena. In Ps, dopo una lastra, è stata dimessa con diagnosi di sospetta frattura di una vertebra: consiglio di portare un busto da acquistare in ortopedia; Tac di approfondimento prenotata dal medico del Ps da effettuare il 18 luglio a Lugo; riposo; visita di controllo dopo la Tac. Il referto della Tac è arrivato il 19 e il 20 di mattina la donna si presenta al pronto soccorso. In quel momento i medici si sarebbero allarmati temendo il rischio di una paralisi. Immediatamente allettata e il referto è stato inviato al dipartimento di neurochirurgia a Cesena. Da quel momento è cominciata l’estenuante attesa: alle 9 di stamani, dopo 24 ore, un medico ha preso atto che non era stata fatta nessuna visita ortopedica e solo alle 12 la signora è stata ricoverata in ortopedia in attesa del ricovero al nosocomio di Cesena per l’operazione chirurgica necessaria.
«Non mi addentro in un esame tecnico che non mi compete – dice Ancisi –, rilevo tuttavia che i tempi di attesa, le peregrinazioni e il trattamento a cui l’anziana signora è stata sottoposta prima di essere destinata all’intervento chirurgico urgentemente necessario non sembrano adeguati ad un dipartimento ospedaliero di prim’ordine. Chiedo dunque come intende darne spiegazione il sindaco, che, in rappresentanza dei cittadini ravennati, è membro della conferenza sociale e sanitaria, organo di indirizzo e di controllo politico-amministrativo dell’Ausl Romagna».