Attesa di 24 ore al pronto soccorso con una vertebra rotta, l’odissea di una 68enne

Il consigliere comunale di opposizione Alvaro Ancisi (Lpr) solleva il caso dopo la segnalazione di un cittadino: la donna sarebbe rimasta senza cibo per tutto il tempo

10 05 2012 Operativitˆ Nuovo Pronto Soccorso RavennaUna donna di 68 anni con una doppia frattura a una vertebra, con interessamento del midollo, è stata lasciata in attesa in pronto soccorso a Ravenna per 24 ore senza ricevere cibo prima di essere ricoverata per un imminente intervento chirurgico. Il caso di presunta malasanità è sollevato da Alvaro Ancisi, consigliere comunale di opposizione con Lpr, che si fa portavoce di una segnalazione ricevuta da un cittadino di cui fornisce le generalità alla stampa ma che al momento non riportiamo.

Questa la sintesi dell’odissea dell’anziana, suocera dell’uomo che si è rivolto al decano dell’opposizione. Il 10 luglio la donna è caduta battendo la schiena. In Ps, dopo una lastra, è stata dimessa con diagnosi di sospetta frattura di una vertebra: consiglio di portare un busto da acquistare in ortopedia; Tac di approfondimento prenotata dal medico del Ps da effettuare il 18 luglio a Lugo; riposo; visita di controllo dopo la Tac. Il referto della Tac è arrivato il 19 e il 20 di mattina la donna si presenta al pronto soccorso. In quel momento i medici si sarebbero allarmati temendo il rischio di una paralisi. Immediatamente allettata e il referto è stato inviato al dipartimento di neurochirurgia a Cesena. Da quel momento è cominciata l’estenuante attesa: alle 9 di stamani, dopo 24 ore, un medico ha preso atto che non era stata fatta nessuna visita ortopedica e solo alle 12 la signora è stata ricoverata in ortopedia in attesa del ricovero al nosocomio di Cesena per l’operazione chirurgica necessaria.

«Non mi addentro in un esame tecnico che non mi compete – dice Ancisi –, rilevo tuttavia che i tempi di attesa, le peregrinazioni e il trattamento a cui l’anziana signora è stata sottoposta prima di essere destinata all’intervento chirurgico urgentemente necessario non sembrano adeguati ad un dipartimento ospedaliero di prim’ordine. Chiedo dunque come intende darne spiegazione il sindaco, che, in rappresentanza dei cittadini ravennati, è membro della conferenza sociale e sanitaria, organo di indirizzo e di controllo politico-amministrativo dell’Ausl Romagna».

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