martedì
01 Luglio 2025
fine vita

“Anoressica, potrà farsi uccidere”. Polemiche per i manifesti contro l’eutanasia

Anche a Ravenna la campagna firmata dai movimenti Pro Vita. La Casa delle Donne: «Si cerca di terrorizzare le persone»

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Eutanasia
Un manifesto a Ravenna

Anche a Ravenna è arrivata la campagna nazionale firmata dai movimenti Pro vita e Famiglia contro l’eutanasia.

E sui social scoppiano le prime polemiche. «Questa non è una campagna di sensibilizzazione, ma si cerca di terrorizzare le persone – è il commento della Casa delle Donne di Ravenna –. Perchè dice che chiunque, cioè qualunque categoria debole potrebbe utilizzare l’eutanasia per uccidersi: anoressici, bullizzati, disabili, disoccupati. Mentono. Queste categorie deboli possono già suicidarsi senza bisogno dello Stato e per questo vanno aiutate, assistite, curate. Non utilizzate come campagna politica. Le persone devono essere libere di scegliere come ritenere più giusto arrivare alla fine dei propri giorni».

A promuovere la campagna a Ravenna l’associazione culturale San Michele Arcangelo, in collaborazione con Pro Vita & Famiglia Onlus, la Parrocchia Ortodossa «Protezione della Madre di Dio» del Patriarcato di Mosca e Scienza e Vita Ravenna. Le due associazioni dichiarano: «Insegni la storia di Noa Pothoven. La ragazza olandese di 17 anni, vittima nell’infanzia di violenze sessuali, depressa e anoressica ha scelto di lasciarsi morire di fame e di sete, con il consenso dei genitori. Smettere di aiutare e sostenere chi attraversa momenti di buio e solitudine non solo non è civile ma non è umano. Per questo l’eutanasia e il suicidio assistito non devono passare».

Dal 9 settembre è iniziata l’affissione di cartelloni con questo slogan: «Se pensi che il “suicidio assistito” sia un traguardo per l’umanità, considera che alleviare la solitudine dei più deboli è il coraggio di tutti: dello Stato, della comunità e tuo». Contemporaneamente, sono esposti anche i manifesti di Pro Vita & Famiglia Onlus realizzati – scrivono i promotori – “per far riflettere contro la deriva eutanasica che imperversa in Europa e che ormai ha attecchito anche in Italia”.

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