Agenti uccisi a Trieste: «I tifosi ravennati hanno disertato il minuto di silenzio»

La denuncia dei supporter triestini: «Sappiamo che hanno problemi con la questura, ma i morti andrebbero rispettati»

Ultras Ravenna

I tifosi del Ravenna a Trieste

I tifosi ravennati hanno disertato il minuto di silenzio per i due agenti (il 34enne Pierluigi Rotta e il 31enne Matteo De Menego) uccisi venerdì durante una sparatoria a Trieste.

Una forma di protesta ancora più eclatante se si considera che è andata in scena proprio a Trieste ieri, domenica 6 settembre, a due giorni dal duplice omicidio.

A sollevare il caso, il gruppo Facebook Tifosi Triestina – che si autodefinisce “la più popolare pagina indipendente dei tifosi della Triestina” – che riportando la cronaca della partita (vinta 1-0 dal Ravenna) sottolinea: «Toccante il minuto di raccoglimento in onore dei poliziotti uccisi, brutta la reazione dei pochi ravennati presenti che al momento del minuto di silenzio escono dalla curva ospiti per poi rientrarvi una volta finito, reazione immatura e poco rispettosa».

Contattati il giorno dopo, dal gruppo confermano: «È stato un episodio che ci ha rattristato molto. So che ci sono problematiche tra la tifoseria ravennate e la polizia per via degli striscioni, ma i morti andrebbero rispettati. I 28 presenti, o comunque buona parte di loro, erano già all’interno della curva ospite, ma al momento del minuto del silenzio sono usciti per poi farvi ritorno non appena finito».

Nel frattempo a Ravenna cittadini hanno manifestato invece la propria vicinanza alla categoria, depositando mazzi di fiori bianchi davanti alla questura.

 

 

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