Il provvedimento motivato dalla necessità di non causare un’eccessiva pressione sulle specie già interessate dalla moria
Tale provvedimento, “assunto anche dalla Regione Emilia-Romagna per le aree di competenza, risponde a un triplice obiettivo: in primis, permette consentire la permanenza degli uccelli in acque non contaminate, evitando la migrazione dalla zone contigue all’area di criticità. In secondo luogo, evita il potenziale abbattimento a un numero consistente di esemplari sani che, presumibilmente, a fronte dell’anomala presenza umana nell’area interna della Valle per la rimozione delle carcasse, si sono spostati nelle zone contigue ove vi è minor disturbo; infine, tale provvedimento è motivato dalla necessità di non causare un’eccessiva pressione sulle specie già interessate dalla moria”.
La sospensione dell’attività venatoria è immediatamente in vigore nelle AC (aree contigue) del Sub comprensorio n.4 “Ravenna- Alfonsine- Cervia” denominato PP Ravenna, in un raggio di 3 km dal perimetro della Valle Mandriole, e resterà valida fino a specifica revoca.
Il Parco del Delta del Po comunica che tale provvedimento è stato condiviso con Ispa e con tutti gli enti competenti che si sono attivati immediatamente a partire dalla segnalazione del Comune di Ravenna e l’immediata convocazione del tavolo emergenziale di giovedì 3 ottobre. “Il Comune nel frattempo, insieme a tutti gli enti competenti, ha favorito azioni straordinarie per il ricambio delle acque della valle in maniera rapida e per fornire così ossigeno all’area e limitare la proliferazione del botulino con l’auspicio di uscire dall’emergenza”.