Il Corriere della Sera e Eni alla Classense per la seconda tappa del tour lungo la penisola: interventi di manager, registi, scrittori e filosofi per raccontare la città dei mosaici
Città di mare e di terra, città viva che ospita le spoglie del Sommo Poeta, città dove innovazione e tradizione si combinano a formare un mosaico di esperienze differenti e allo stesso tempo legate fra loro. È una Ravenna dei contrasti quella che è emersa ieri sera, 22 ottobre, nel corso di “Ravenna città di luce”, evento organizzato dal Corriere della Sera in collaborazione con Eni.
La serata è stata scandita dalla voce della giornalista Roberta Scorranese e puntellata dalle esibizioni di Jenny Burnazzi, giovane musicista che cattura i suoni del suo violoncello elettrico per produrre melodie dotate di grande impatto emotivo.
Rompono il ghiaccio gli scrittori Stefano Bon e Matteo Cavezzali, raccontando la felice esperienza di ScrittuRa Festival e facendo luce su alcune glorie cittadine troppo spesso dimenticate, come la Biblioteca Oriani, che conserva il patrimonio di Storia contemporanea più ricco d’Italia e tra i più grandi del mondo. È anche l’occasione per presentare il nuovo libro di Cavezzali, Nero d’inferno, un romanzo che prende le mosse dal territorio romagnolo – come il precedente Icarus, sull’imprenditore Raul Gardini – per trattare una tema più ampio e spinoso, spesso taciuto, ossia il razzismo subito dagli italiani emigrati negli Stati Uniti all’inizio del Novecento.
Spazio alla scienza e alle risorse energetiche del territorio con Alberto Manzati, responsabile del distretto centro-settentrionale di Eni, e Michele Troni, direttore di Waste & Water Management di Syndial. Incalzati dal caporedattore del Corriere, Stefano Agnoli, i due dirigenti hanno relazionato sui risultati raggiunti da Eni nel campo delle energie rinnovabili e della bonifica di impianti industriali. Grande entusiasmo per la nuovissima tecnologia Iswec, la cosiddetta “culla dell’energia” che sfrutta il moto ondoso per produrre elettricità. Per la riqualificazione del sito di Ponticelle il progetto Noi (Nuove opportunità d’innovazione) intende installare un impianto fotovoltaico, un centro tecnologico per le bonifiche e una piattaforma ambientale dedicata al trattamento dei rifiuti provenienti dal sito con l’obiettivo di massimizzarne il recupero.
Ma Ravenna è anche e soprattutto arte, e ce lo ricordano i tanti giovani che arrivano nella nostra città per studiare mosaico all’Accademia di Belle Arti. Da qui escono artisti, come Silvia Naddeo e i ragazzi del collettivo Caco3, che reinterpretano la tecnica musiva in chiave contemporanea. Tradizione e innovazione, dicevamo. Le stesse parole chiave guidano il fotografo Maurizio Galimberti nella realizzazione di mosaici di polaroid, in cui il soggetto è frantumato e riassemblato in modo da produrre un’idea di dinamismo: questo orientamento artistico è ben visibile nella rivisitazione del Cenacolo di Leonardo da Vinci, prossimamente in mostra alle Gallerie d’Italia di Milano.
Infine Dante, l’ultima tessera del mosaico ravennate, forse la più fulgida. Marco Martinelli del Teatro delle Albe ci accompagna attraverso la lettura del XXXIIIesimo canto del Paradiso, ed è un viaggio tanto emozionante quanto difficile da spiegare a parole, le stesse che Dante, il Sommo Poeta, non riesce a trovare al cospetto di Dio.