Lo strumento in dotazione all’equipe del dottor Dazzi dal 1996 all’Umberto I era diventato obsoleto e l’impegno dello Ior ha permesso di acquistare un nuovo apparecchio utile sia in fase di diagnosi che di intervento
Quale contributo porterà il nuovo strumento all’equipe di Oncologia di Lugo lo spiega lo stesso Dazzi: «L’utilizzo di questa tecnologia avviene nella pratica clinica di tutti i giorni sin dal giugno del 1996 in varie situazioni particolari. In primis è una strumentazione diagnostica, che ci consente di valutare le lesioni non solo alla mammella ma anche linfonodali, tiroidee, epatiche e a carico dei tessuti molli. Con l’ecografo possiamo anche seguire l’andamento di queste lesioni durante il trattamento medico, per capire se la direzione intrapresa sia quella giusta e magari evitare un eccesso di esami più approfonditi, come Tac e Pet. Ce ne serviamo inoltre nella fase interventistica, come guida in alcune manovre quali paracentesi e toracentesi, manovre che senza l’utilizzo dell’ecografo vedono il rischio di pneumotorace aumentare di circa il 20%. Infine, la strumentazione ci serve anche nel trattamento di alcune lesioni benigne. Questo dà un’idea di quanto sia utile questa apparecchiatura per la nostra attività. L’ecografo di cui disponevamo era oramai obsoleto: la donazione che riceviamo si distingue per la nitidezza dell’immagine, aiutandoci così in maniera importante sia in fase diagnostica che interventistica».
Il direttore generale dello Ior, Fabrizio Miserocchi, ci ha tenuto a specificare come «questa piccola cerimonia celebra un bell’esempio di economia civile e partecipata al servizio della cittadinanza del territorio. Le eccellenze vengono riconosciute dalle persone: quando realtà di alto livello come l’equipe del dottor Dazzi e lo Ior si uniscono per il bene dei pazienti, riescono a trascinare e a far mobilitare altre belle realtà che ne riconoscono la qualità d’assistenza e dei servizi».