L’azienda che sanifica con l’ozono: «Richieste moltiplicate, interventi quotidiani»

La Mito di Cesena ha una filiale a Ravenna. L’amministratore: «È un gas con potere ossidante, le direttive del ministero certificano che agisce contro virus e batteri». Partita anche una produzione interna di mascherine per il personale

90599174 2925498244152798 8620205388358221824 O«La sanificazione con l’uso dell’ozono è un servizio che facciamo da tempo ma adesso con la diffusione del coronavirus le richieste si sono moltiplicate: facciamo in media quattro interventi al giorno». Andrea Sintucci è l’amministratore della Mito Sistema Ambiente, società multiservizi di Cesena con una filiale a Ravenna. E nella provincia ravennate sta svolgendo un terzo degli interventi di sanificazione: aziende, abitazioni, industrie, automezzi.

Sintucci, prima del coronavirus dove si usava la sanificazione con l’ozono?
«Da anni noi lo facciamo in ambienti dove ci sono stati incendi, oppure come trattamento anti-larvale o contro gli insetti, ma anche contro i cattivi odori. Eravamo già preparati e abbiamo aggiornato le procedure secondo le indicazioni sanitarie».

Come funziona?
«L’ozono è un gas che da anni viene usato per questi scopi. La sua efficacia per sterilizzare batteri, virus, acari e spore è attestata dalle direttive del ministero. In poche parole ha un effetto ossidante molto elevato che agisce sulle proteine che rivestono il virus e ne causa la morte».

Qual è il procedimento delle vostre squadre?
«Se si tratta di un ambiente circoscritto, come una stanza o un ufficio, si calcola il volume dello spazio e si mette un macchinario all’interno per il tempo necessario a saturare l’ambiente. Se invece è uno spazio più grande come un capannone industriale o lo spazio comune di un condominio si utilizza un atomizzatore a ultra basso volume, che può essere a spalla o su un carrello: le particelle sono talmente fini che rimangono in sospensione. Poi gli ambienti vanno aerati per il tempo necessario».

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Andrea Sintucci

Nessun danno o conseguenza per gli elementi di arredo o macchinari?
«Nessuno. Il gas penetra negli interstizi ma non danneggia, non ci sono problemi per circuiti elettrici. Ma nemmeno per gli alimenti».

Dove state facendo interventi?
«Molte aziende, case di riposo, condomini. Un intervento può richiedere anche 4-5 ore: abbiamo due squadre operative da due persone ognuna e siamo fuori tutti i giorni».

C’è difficoltà a reperire mascherine e dispositivi di sicurezza, come vanno le cose per i prodotti che servono per i vostri servizi?
«Avevamo una buona scorta in magazzino e per ora siamo coperti. Con le mascherine invece ci siamo trovati con gli stessi problemi di tutti: ogni tanto ci chiama qualcuno per chiederci se vogliamo comprarne, facciamo l’ordine ma poi non arrivano. E allora abbiamo messo in piedi una piccola produzione interna per il nostro uso…».

Come le producete?
«Tra i prodotti che vendiamo ci sono coprimaterassi e coprifedere in Tnt, il tessuto non tessuto. Abbiamo preso quel materiale e lo abbiamo trasformato».

Pensa che passata l’emergenza rimarrà l’abitudine di sanificare gli ambienti di lavoro o in cui si vive?
«Credo che sarà inevitabile. In certi spazi ci sarà gente che vuole avere la garanzia di trovare una pulizia completa. È una questione di salute. Abbiamo sempre consigliato di farlo, è una buona prassi: almeno una volta al mese sarebbe utile per migliorare l’igiene degli spazi comuni. Invece negli ultimi anni della crisi le pulizie sono uno dei servizi su cui si è tagliato più spesso».

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