lunedì
16 Giugno 2025
ambiente

Hera: «La pandemia ha ridotto i rifiuti». Da fine anno il “porta a porta” a Ravenna

Il punto della situazione a un anno dall’aggiudicazione del bando da un miliardo per 15 anni. Differenziata ancora in ritardo sugli obiettivi: «La provincia sarà in pari nel 2022»

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PAP 2Il Covid ha ridotto la produzione di rifiuti. Al momento Hera non può ancora divulgare i dati definitivi della raccolta 2020 – si dovrà attendere l’assemblea dei soci prevista per fine marzo – ma le stime della multiutility per la provincia di Ravenna indicano un calo di qualche punto percentuale rispetto al 2019, effetto probabilmente delle chiusure nei periodi di lockdown e in generale delle restrizioni a molte categorie di attività.

w«Sulla raccolta differenziata invece ci attendiamo una crescita percentuale rispetto all’anno precedente», ha detto Andrea Bazzi, responsabile dei servizi ambientali dell’area di Ravenna. I dati della differenziata del 2019 – gli ultimi disponibili – mostrano i ritardi noti da anni per tutti i comuni della provincia rispetto all’obiettivo fissato dalla Regione (79 percento). Ravenna così è nelle posizioni peggiori delle classifiche, non solo su base regionale. Anche lo stesso sindaco Michele de Pascale, nell’intervista pubblicata su R&D del 4 marzo, ha riconosciuto la mancanza parlando di «10 punti percentuali sotto l’obiettivo» e ha inserito la questione tra quelle per cui nel prossimo mandato servirà un cambio di passo.

«Il territorio di Ravenna e Cesena – commentano da Hera – è il primo della regione e fra i primi a livello nazionale ad avere in concessione il servizio di gestione rifiuti urbani conforme a quanto previsto dalle nuove normative in materie di affidamento di pubblici servizi in piena trasparenza e con l’espletamento di una procedura aperta con bando di gara europeo. Per seguire correttamente tutte le norme da applicare, la procedura è stata lunga e articolata: attivata nel 2015 con l’emanazione del Piano d’Ambito provinciale per la gestione dei rifiuti della Provincia di Ravenna (definizione dei modelli di raccolta), la raccolta dei dati puntuali di servizio e la definizione degli standard; l’emanazione del bando di gara a fine 2017; l’analisi della congruità della documentazione e la conclusione delle procedure di gara a fine 2019 e l’avvio a gennaio 2020 del nuovo affidamento, il cui contratto prevede un periodo transitorio per portare l’intera provincia di Ravenna ai livelli di raccolta differenziata conformi con quanto previsto dal Piano regionale dei rifiuti. Confidando in una remissione dell’attuale emergenza sanitaria, considerando la complessità del territorio, con importanti variazioni stagionali per la vocazione turistica, e la necessità di comunicare bene e coinvolgere i cittadini sui cambiamenti previsti, si stima di completare l’iter previsto per tutta la provincia entro il 2022».

Dall’aggiudicazione del bando alla Rti HeraCiclat-Formula Ambiente è passato poco più di un anno. A Bazzi chiediamo cosa è stato fatto finora per implementare il servizio di raccolta. «Innanzitutto l’ampliamento degli orari delle stazioni ecologiche, ora aperte anche il sabato pomeriggio e tre ore la domenica: questo ha mitigato le difficoltà di accesso, che tuttora in parte permangono, dovute alle procedure per ridurre la diffusione del coronavirus. Sono stati portati avanti alcuni progetti di modifica dei servizi di raccolta, in particolare nei quartieri di frangia di Ravenna: a Borgo Montone-Classe e Ponte Nuovo è stato attivato il porta a porta misto (indifferenziato e organico), mentre a Fornace Zarattini e Porto Fuori quello integrale, che riguarda tutti i tipi di rifiuti. Sono state rimodulate le attività di alcuni porta a porta già attivi, ad esempio nel forese di Ravenna e a Castiglione. Nelle frazioni del forese di Cervia (Savio, Montaletto, Visdomina, Tantlon, ecc.) è stato attivato il porta a porta misto, mentre nelle case sparse del forese di Cervia quello integrale».

Nelle aree del forese ovest del comune di Ravenna è cambiato il sistema di raccolta un anno e mezzo fa. Il nuovo sistema porta a porta misto riguarda circa 14mila utenze: «La risposta è stata subito molto positiva – commenta Bazzi –, con una percentuale superiore all’80 percento raggiunta in un paio di mesi dalla attivazione dei nuovi servizi, che sfioreremo anche nel 2020 nonostante l’emergenza sanitaria».

E a proposito di porta a porta, l’estensione di questo servizio sarà la sfida più impegnativa per Hera. Nella Bassa Romagna, nella Romagna Faentina e a Russi il passaggio a sistema di raccolta domiciliare si prevede possa proseguire entro quest’anno, a Milano Marittima entro l’estate. Nei quartieri residenziali di Ravenna partirà da fine anno, mentre nella restante parte del comune di Cervia, nei lidi ravennati e nel centro storico di Ravenna l’anno successivo. «I nuovi servizi di porta a porta – conclude Bazzi – richiedono una maggiore partecipazione dei cittadini e risulta quindi necessario un buon coinvolgimento delle persone che sono chiamate a modificare un po’ le proprie abitudini quotidiane. Come ogni cambiamento è necessario comunicarlo in modo chiaro e per tempo, in modo da evitare fraintendimenti, per affrontare e risolvere eventuali specificità e partire tutti “con il piede giusto”».

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