La provincia di Ravenna in zona rossa fino al 12 aprile? È l’ipotesi più probabile alla luce dei dati del monitoraggio settimanale presentato ieri (venerdì 19 marzo) che hanno portato alla nuova colorazione dell’Italia, con l’Emilia-Romagna ovviamente ancora in zona rossa (l’ordinanza del ministero entrata in vigore l’8 marzo lo resta per due settimane).
Per poter tornare in arancione, infatti, servono due monitoraggi consecutivi con numeri in calo, e non basterà più avere l’indice Rt inferiore a 1,25, ma anche un’incidenza dei casi inferiore ai 250 contagi ogni 100mila abitanti. Ieri (sulla base dei dati relativi alla settimana dal 12 al 18 marzo) l’Emilia-Romagna era a quota 423, seconda regione in Italia dietro al Friuli Venezia Giulia. I dati della provincia di Ravenna sono solo leggermente inferiori, pari comunque a 417.
Ecco quindi – come fa notare in un articolo firmato Paolo Russo La Stampa in edicola oggi (20 marzo) – che è difficile prevedere dati inferiori a 250 contagi ogni 100mila abitanti per l’Emilia-Romagna già nel prossimo monitoraggio, in programma venerdì 26 marzo. Con la conseguenza che, nella migliore delle ipotesi, la regione potrà tornare arancione (con la conseguente riapertura di tutti i negozi, parrucchieri e le scuole) solo a partire da lunedì 12 aprile, dopo eventuali monitoraggi “positivi” di due venerdì consecutivi, il 2 e il 9 aprile. A quel punto l’orizzonte per il ritorno in zona gialla, quella con bar e ristoranti aperti, sarebbe il 26 aprile.
Sempre che il nuovo Dpcm atteso per il 6 aprile non scombini nuovamente le carte. Ma da quanto trapela anche tra le istituzioni locali, il sistema delle zone a colori dovrebbe essere confermato.