Parla il presidente provinciale dell’Ordine professionale: «Fatturati in aumento? Piuttosto sono aumentati i costi…»
A parlare è Domenico Dal Re, presidente dell’Ordine dei farmacisti della provincia di Ravenna, dove sono circa 120 le farmacie, tra pubbliche e private. Che in media, in questi mesi, stanno facento un centinaio di tamponi al giorno, almeno 10mila quindi com- plessivamente.
«Di certo – continua – questa mole di attività ha portato a una grande offerta di lavoro, abbiamo assunto, quando è stato possibile, a fronte di una grave mancanza di farmacisti». Da alcuni giorni è possibile fare il tampone di inizio e fine quarantena anche in farmacia, per sgravare di lavoro gli operatori del drive through del Pala De André. Le farmacie stanno reggendo la pressione? «Diciamo che questa nuova richiesta è stata compensata da una riduzione dei tamponi per lavoro, di gente che ha deciso di vaccinarsi o che in queste settimane ha preso il Covid. Quindi sostanzialmente non abbiamo notato particolari differenze. Resta però un fatto: la situazione, nonostante quello che si dice, è sotto controllo, nessuno resta senza tampone, anche se non ha l’appuntamento. E senza aspettare neppure ore. Ora vedremo se il tampone casalingo promosso dalla Regione snellirà la situa- zione».
Convinto di questa nuova scelta? «Beh, va detto che è una possibilità riservata solo a chi ha già fatto la terza dose, il che restringe la platea considerevolemnte. In generale posso dire che di certo a casa l’esito del tampone non avrà la stessa affidabilità di quello in farmacia, tutti siamo naturalmente tentati ad andare meno in profondità…».
Consigli utili, da farmacista? «Infilare il tampone nel naso in profondità e tenerlo almeno una decina di secondi per narice. Poi altri 10-15 secondi nel liquido, agitarlo bene e aspettare almeno 15 minuti».