Nel nuovo teatro Rasi la platea è una gradinata mobile e sotto c’è una sala in più

Nell’ex chiesa del 1250 sette mesi di lavori costati 750mila euro. Le vecchie poltroncine vendute per aiutare la Croce Rossa. Il 18 e 19 febbraio inaugurazione con la prima nazionale di Pianura di e con Marco Belpoliti e regia di Marco Martinelli

 ANG7795Riapre il teatro Rasi di Ravenna dopo sette mesi di lavori di riqualificazione e innovazione, senza ritardi rispetto alle previsioni nonostante la pandemia. L’investimento complessivo è stato di 750mila euro: 550mila per i lavori gestiti direttamente da Ravenna Teatro (di cui 400mila coperti dal contributo della Regione e del Comune di Ravenna) e 200mila che il Comune di Ravenna ha stanziato per i lavori al tetto. La riapertura al pubblico, prevista per il 18 e 19 febbraio, si articola in due giornate di incontri e spettacoli: tra questi la prima nazionale di Pianura, di e con Marco Belpoliti, regia di Marco Martinelli.

Il progetto è stato firmato dall’architetto Carlo Carbone, protagonista di altre ristrutturazioni nel settore, e ha previsto diverse innovazioni. Tra queste la principale è la sostituzione delle poltrone in favore di una gradinata telescopica mobile, che permette lo sconfinamento dello spazio scenico a tutta la platea. Inoltre, l’area sotto la galleria è diventata una sala autonoma, che può essere utilizzata per ospitare prove, mostre e incontri. La progettazione ha dato molta importanza all’aspetto acustico, ottimizzandolo per ottenere una costanza di livello fino alle ultime file.

 ANG7772«Inizia per il Rasi, ex chiesa costruita nel 1250, una fase completamente nuova, che lo propone come spazio teatrale del nuovo millennio». Queste le parole del sindaco di Ravenna, Michele de Pascale, che sottolinea come nella nuova vita di questo spazio bisognerà impegnarsi per l’evoluzione dei contenuti. «Ci troviamo davanti – continua il primo cittadino – a un altro positivo esempio di come a Ravenna l’amore per la cultura e la collaborazione tra soggetti diversi che mettono risorse e competenze a disposizione della comunità diano sempre buoni frutti. I lavori appena conclusi, nei tempi previsti nonostante la pandemia, restituiscono al pubblico e alle tantissime realtà culturali che ogni anno calcano il palcoscenico del Rasi un luogo di cultura che è sempre stato preziosissimo per Ravenna e che ora si presenta riqualificato e rifunzionalizzato. Ora l’augurio, dopo le tante chiusure dovute alla pandemia, è quello di vedere questi spazi sempre pieni di pubblico».

«Il nostro Rasi – aggiunge l’assessore alla Cultura del Comune di Ravenna, Fabio Sbaraglia – è sempre stato, oltre che teatro, casa per tanti ravennati e non che negli anni hanno saputo trovare nei suoi spazi un luogo da frequentare. Questo intervento di rinnovamento proietta il Rasi, e con esso Ravenna, in una dimensione finalmente europea in cui sarà ridefinito il rapporto con la fruizione e le esigenze della scena contemporanea».

 ANG7763Il percorso è stato caratterizzato dalla cooperazione e dal dialogo tra una amministrazione pubblica e un soggetto privato per poter intervenire su un bene pubblico. La ristrutturazione è stata possibile grazie al contributo della Regione Emilia-Romagna, attraverso un bando del 2018 rivolto a interventi nei teatri della regione, e alla compartecipazione dell’amministrazione comunale e al Fondo per lo Sviluppo e la Coesione Fsc. Regione e Comune hanno poi avviato il rapporto con la cooperativa Ravenna Teatro, unico soggetto privato ad aver partecipato al bando vincendolo. Al cantiere hanno collaborato Legacoop Romagna e Confcooperative, insieme alla Cooperativa Muratori e Cementisti Faenza che ha guidato i lavori. Il teatro Rasi non è stato il primo e non sarà l’ultimo spazio a cui verrà dedicata attenzione dalla Regione: è uno dei 17 progetti portati avanti avanti dall’Emilia-Romagna.

Infine è stato intrapreso un percorso, insieme al Comune e alla Croce Rossa, per il recupero delle poltrone del vecchio allestimento: sono state messe a disposizione di associazioni di volontariato e la Croce Rossa le ha messe in vendita a 30 euro ciascuna. I proventi della raccolta saranno impiegati per l’acquisto di mezzi di soccorso.

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