Ponte di Savarna, «il cantiere riparte». Le scuse del sindaco a cittadini e attività

De Pascale parla di ritardo «gravissimo» ma di problemi «generalizzati in tutto il settore delle costruzioni». Extra costi per 650mila euro

Ponte Grattacoppa 4Il cantiere del nuovo ponte sul Lamone di Grattacoppa-Savarna ripartirà la prossima settimana. Lo annuncia il sindaco Michele de Pascale, scusandosi con cittadini e attività economiche dell’area interessata dai lavori, che termineranno probabilmente con un ritardo di quasi un anno rispetto al previsto.

La strada è chiusa dal marzo del 2021 e avrebbe dovuto riaprire un anno dopo. Dallo scorso maggio invece il cantiere è desolatamente fermo.

«La protesta dei cittadini è totalmente giustificata – commenta De Pascale -, il ritardo è gravissimo ed è dovuto principalmente alle note difficoltà di reperimento di materie prime, oltre che all’aumento vertiginoso dei prezzi. Per ovviare a questi problemi si sono messe e si stanno mettendo in campo tutte le azioni possibili, non passa giorno senza che ci si impegni al massimo per superarli e la prossima settimana il cantiere potrà ripartire per una parte delle lavorazioni. Un’altra parte invece dovrà attendere una consegna di materiali ai primi di ottobre».

«Voglio ripeterlo ancora – scrive sui social De Pascale -: ai cittadini, alle cittadine e alle attività economiche di Savarna, Grattacoppa e Torri di Mezzano vanno tutte le mie scuse per i disagi che stanno affrontando, anche se i problemi intercorsi non si stanno verificando solo nel nostro comune né sono legati alla tipologia di opera, ma sono generalizzati in tutto il settore delle costruzioni. Ci tengo a sottolineare che l’opera, a maggior ragione dopo il caro prezzi, ha un costo complessivo molto significativo ed è stata finanziata per tutelare prima di tutto la sicurezza dei cittadini di Savarna, Grattacoppa e Torri di Mezzano. Partivamo da più di 2 milioni di euro (2,8 secondo le dichiarazioni ufficiali di quel periodo, ndr) a cui si è aggiunta la richiesta al Governo di ulteriori 650 mila euro per gli extra-costi. E questo solo ad oggi, mentre altre questioni dovranno ancora essere rivalutate alla luce degli andamenti dei prezzi. Ciò naturalmente non giustifica il ritardo, ma ci dice che in ogni caso le opere di sicurezza sui ponti vanno comunque portate avanti con senso di responsabilità da chi ha funzioni di governo, anche sapendo che possono intercorrere delle problematiche e si può essere oggetto di legittime critiche come in questo caso».

Nel frattempo continua il pressing dell’opposizione, con Ancisi (LpRa) che chiede lumi ulteriori sulle tempistiche e la Pigna che continua a pretendere ristori per le attività danneggiate.

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