«Quando si impara dove sono i velox fissi si rallenta solo in quel punto. È diverso con uno strumento mobile che porta in strada le pattuglie, perché aumenta la percezione del controllo e fa capire che non ci sono solo punti prestabiliti». Mauro Sorbi è il presidente dell’Osservatorio regionale per l’educazione alla sicurezza stradale in Emilia-Romagna e dice di non essere un amante delle postazioni fisse per la rilevazione della velocità. «Hanno un effetto deterrente più efficace i box colorati che vengono installati lungo le strade. L’automobilista sa che in ognuno di quelli potrebbe esserci l’apparecchio mentre passa e alza il piede dal gas».
Ma Sorbi attende con impazienza il momento in cui si darà esecuzione a un provvedimento europeo che è già stato rimandato più volte: «Le auto di nuova costruzione in Europa dovranno avere tre nuove dotazioni obbligatorie: la scatola nera, l’alcol lock che impone di misurare il tasso alcolemico prima di mettere in moto e un limitatore che regola la velocità massima a quella del tratto di strada che si percorre, anche se si potrà disattivare. Sono tre strumenti utilissimi. Dovevano essere montati dal 2022, poi è slittato al 2023 e ora già al 2024. Speriamo».
Il presidente dell’Osservatorio non ha dubbi sul peso degli eccessi di velocità sulla sicurezza stradale: «Si può notare da un dato: sono aumentate le uscite di strada in autonomia. Al volante si va sempre più veloci perché si ha sempre meno la percezione di farlo: ora gli abitacoli sono insonorizzati e le autoradio alzano il volume in automatico all’aumentare della velocità, si arriva ai 50-60 km orari in un attimo». Ma secondo Sorbi non è solo questione di prestazioni tecniche dei veicoli. C’è altro ed è legato all’attualità: «Ci siamo confrontati anche con degli psicologi e c’è la convinzione che la pandemia abbia aumentato l’aggressività al volante. Abbiamo la smania di arrivare prima possibile per non sprecare tempo, non tolleriamo più le file che invece sono tornate ad aumentare dopo la calma dei periodi di lockdown. E anche la crisi economica spinge tutti a correre di più per le strade per fare più cose». Una fretta che si manifesta in un tipo di incidente: «Aumentano i frontali, che sono conseguenza di sorpassi. Non possiamo più stare dietro a qualcuno, dobbiamo superare anche in punti pericolosi».
La spinta a schiacciare sul gas, nei casi più pericolosi, viene anche da qualche bicchiere di troppo: «Chi guida in stato di ebbrezza è portato a rispettare ancora meno i limiti. E questo è un fenomeno che nel periodo estivo aumenta. Eppure in farmacia si vendono alcoltest monouso attendibili che costano 2 euro. Basterebbe usarli».
E mentre le auto fanno sempre prima a raggiungere alte velocità, le città si riempiono di quartieri con limite di velocità ai 30 orari: «Ma mettere dei “bolloni” con scritto 30 sull’asfalto se poi non hai il personale per fare i controlli non serve a niente. Anzi, aumenta il senso di impunità. Mancano pattuglie in strada che facciano controlli e diventa inutile introdurre divieti se non c’è modo di farli rispettare».
Intanto però è in vigore dal 2021 il decreto attuativo del Governo che stabilisce come distribuire le entrate dai velox nelle casse pubbliche: «Una volta si diceva che i Comuni li usavano per fare cassa e salvare i bilanci. Ora il 50 percento deve andare per forza al miglioramento della sicurezza stradale, in qualunque forma e ogni ente deve comunicare le cifre entro il 31 maggio».
Insomma la sicurezza stradale avrebbe bisogno di interventi e il quadro per destinare le risorse c’è. «Eppure io non ho trovato un rigo dedicato a questi temi nei programmi elettorali delle forze politiche alle prossime elezioni. Forse non è un tema popolare che raccoglie voti».
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Nei primi otto mesi dell’anno in provincia di Ravenna sono morte 24 persone in incidenti stradali (ben 7 in una sola settimana all’inizio di agosto): undici erano in auto, sette in moto, tre ciclisti e tre pedoni. Uno su quattro è deceduto dopo un’uscita autonoma di strada. I maschi erano 20 e le donne 4. Nello stesso periodo del 2021 il totale dei decessi era stato 16 (14 maschi e 2 femmine), di cui 5 automobilisti, 3 scooteristi, 5 ciclisti, 2 pedoni. In entrambi i periodi non ci sono stati decessi tra guidatori di mezzi pesanti. Sempre secondi i dati forniti dall’Osservatorio per la sicurezza stradale regionale, al 19 luglio scorso in provincia erano attive 270mila patenti di guida di cui 250mila di categoria B. È interessante unotare che una patente su quattro è intestata a una persona che ha più di 65 anni.