L’Opera di Santa Teresa del Bambino Gesù ha inaugurato in centro a Ravenna i nuovi alloggi della sua residenza universitaria “Giovanni Paolo II”, portando l’accoglienza studenti a 25 posti letto rispetto ai 17 precedenti. Accanto al secondo piano di via de Gasperi, inaugurato come studentato due anni fa, si aggiunge così il quarto piano del medesimo stabile, ritornato in possesso della Fondazione dopo che la Coop. Sociale Dolce ha dismesso l’attività di comunità alloggio per anziani.
«L’aumento dei posti – ha dichiarato l’arcivescovo Lorenzo Ghizzoni – permette all’Opera di svolgere un servizio ai giovani, alle loro famiglie e a tutta la città. Anche i criteri di accoglienza vanno incontro alle loro esigenze e chiedono in cambio una disponibilità, libera, a interessarsi alle opere di carità, entrando nella logica del volontariato. La carità educativa può avere qui una applicazione, non lontana dalle intenzioni e dallo spirito del Fondatore don Angelo Lolli».
Il progetto dell’accoglienza studenti fuori sede nasce nel 2021 aderendo a un accordo territoriale di locazione sulle politiche abitative pubbliche e sociali, di cui è parte anche il Comune, per fornire un servizio di ospitalità a prezzi calmierati, sensibilmente inferiori alla media di mercato. «Anche se in base ai criteri di locazione dell’accordo, il nostro ente rientrerebbe nella fascia massima del canone per il centro urbano, abbiamo scelto di collocarci nella fascia minima – afferma il vicedirettore Luciano Di Buò – per farci prossimi alle necessità delle famiglie garantendo loro affitti a prezzi favorevoli oltre a una serie di servizi che la cittadella della carità offre. Rinunciando alle politiche di mercato, la nostra Fondazione condivide l’approccio sociale di questa scelta e si mostra sensibile alle esigenze del territorio. Garantire il diritto allo studio, riducendo l’impatto economico che potrebbe discriminare le famiglie con limitate risorse finanziarie, è uno dei tanti modi in cui riusciamo ad attualizzare le volontà di don Angelo Lolli, che spese la sua vita a favore dei bisognosi».
Oltre allo studentato gestito direttamente dalla Fondazione, a settembre 2022 e sempre nei locali dell’Opera, l’Azienda regionale per il diritto agli studi superiori dell’Emilia-Romagna – ER.GO, aveva inaugurato un secondo studentato, il primo della Regione a Ravenna. Tredici stanze con 25 posti letto disponibili per studenti e studentesse, che per reddito e merito, rientrano nei requisiti di graduatoria stabiliti dalla Regione.
«La richiesta di alloggi da parte degli universitari che scelgono il Campus di Ravenna – aggiunge il responsabile delle attività istituzionali dell’Opera, Filippo Botti – è molto difficile da soddisfare. Nei mesi estivi e anche nel corso dell’anno accademico, riceviamo tantissime richieste di disponibilità alloggi da parte di studenti e genitori. Lo studentato dell’Opera, ampliato in questi mesi e operativo da settembre 2023, e la residenza universitaria in locazione ad ER.GO (per un totale quindi di 50 posti letto) sono un primo fondamentale passo in avanti. Inoltre, gli studenti che accogliamo, se interessati possono vivere esperienze attive di volontariato partecipando ai progetti sociali della Fondazione, come quelli della Casa della Carità, della Mensa dei Poveri e del servizio Docce, Guardaroba e Ristoro. Iniziative nate per assistere le persone più fragili, molte delle quali vivono in strada e spesso non hanno nessuno a cui chiedere aiuto». Si rafforza anche la collaborazione con il Servizio di Pastorale Giovanile e Vocazionale della diocesi, diretto da don Matteo Papetti, che coinvolgerà i giovani universitari dell’Opera nel programma di incontri e iniziative spirituali, culturali e di volontariato proposte alla comunità.