Violenza di genere, «tra gli adolescenti spesso è il maschio il più fragile»

Lo psicologo Mittino è entrato alle medie di Cotignola per iniziative rivolte a genitori e studenti: «Li faccio parlare di emozioni senza nominarle»

MITTINO

In occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, la scuola media Luigi Varoli di Cotignola ha organizzato una serie di incontri con Filippo Mittino, psicologo e psicoterapeuta socio dell’istituto il Minotauro di Milano. Il 21 e 22 novembre le classi terze dell’istituto hanno partecipato a un laboratorio di scrittura emozionale.

«Porto avanti questo laboratorio itinerante dal 2012 – spiega lo psicoterapeuta -. L’idea di base è quella di parlare di emozioni senza nominarle mai. Si parte dalla creazione di un Haiku: credo che le rigide regole della costruzione poetica stimolino il pensiero e la ricerca di parole mirate ed evocative. In secondo luogo, si legge ad alta voce la propria poesia davanti alla classe, condividendo emozioni e stimolando l’empatia. Durante questi esercizi emerge un mondo molto più complesso e variegato di quello che noi attribuiamo agli adolescenti. Hanno un’idea solida di futuro, voglia di trovare un compagno, un lavoro, fare dei figli. Hanno piena consapevolezza della loro crescita e delle difficoltà annesse, ma non hanno un vero spazio per essere ascoltati, per questo agli occhi degli adulti sembra che non abbiano niente da dire».

Martedì 22 novembre alla biblioteca Luigi Varoli si è tenuto un incontro aperto al pubblico e dedicato principalmente a genitori e insegnanti, sul tema della violenza di genere e tra giovanissimi, condotto sempre da Mittino: «In questi incontri preferisco soffermarmi sui ruoli e sulle dinamiche interne alla relazione, piuttosto che sui generi di “uomo” e “donna”: le nuove generazioni sono molto fluide e la violenza basata sul genere non sembra essere un aspetto preoccupante tra i giovanissimi. Nelle relazioni tra gli adolescenti di oggi è spesso la ragazza a essere più decisa mentre il ragazzo più fragile e portato all’interiorità. Credo che l’aspetto più importante sia quello di educare i giovani alla comprensione dei propri sentimenti e di fornire agli adulti le “giuste lenti” per leggere il mondo dei propri figli, sempre più lontano da quello delle generazioni precedenti».

L’adesione agli incontri però, rimane prevalentemente femminile, precisa lo psicologo, auspicando un’apertura maggiore dal pubblico maschile: «Nel campo della formazione è importante mantenere un’attitudine sia maschile che femminile, in modo da poter guidare i giovanissimi con un aspetto materno e protettivo e al tempo stesso paterno ed estroverso. Spesso si tende, per questioni culturali, a vedere anche nella figura della terapeuta donna un aspetto esclusivamente materno, per questo è importante per i professionisti uomini spendersi in questo campo, oltre che a caldeggiare l’interesse di padri e del pubblico maschile».

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