Torri Hamon, sono arrivate le gru. Il 7 aprile manifestazione contro la demolizione

Diffida da parte dell’associazione Italia Nostra, che ha chiesto di poterne valutare lo stato effettivo. Accesso agli atti in Comune

Gru Torri Hamon

Sono arrivate in questi ultimi giorni le gru alle torri Hamon dell’ex Sarom di Ravenna, in procinto di essere demolite da Eni che sta per cedere il terreno, bonificato, all’Autorità Portuale che ci realizzerà un impianto fotovoltaico.

Intanto, la sezione ravennate di Italia Nostra – associazione per la tutela del patrimonio storico, artistico e naturale – ha inviato una richiesta per poter accedere alle torri e visionare, anche mediante tecnici abilitati, il loro stato effettivo.

«Si tratta di strutture con intelaiatura solidissima di armature a tondini e reti di ferro e costituita da blocchi a base di cemento – spiegano dall’associazione -: difficile pensare che, benché vetuste, siano a rischio crollo. E se anche qualche frammento cadesse, questo non giustifica la loro demolizione, visto che il progetto di impianto fotovoltaico non sarebbe di pubblica fruizione, mentre l’area in cui dovrebbe sorgere è vastissima, per cui l’interferenza irrilevante».

Italia Nostra inoltre annuncia l’intenzione di inviare una diffida ad Autorità Portuale, Comune, Soprintendenza ed Eni a procedere alla demolizione almeno finché non sarà resa pubblica l’autorizzazione paesaggistica, «in questo caso certamente necessaria in quanto l’intervento modifica in modo sostanziale il paesaggio. L’autorizzazione esiste e com’è motivata?», si chiede l’associazione che infine fa richiesta – tramite accesso atti – di visionare le valutazioni del Comune di Ravenna e di comprendere come da un lato i terreni e le torri sembrino già di proprietà pubblica, dell’Autorità portuale (e quindi sottoposte a vincolo ope legis, salvo pronunciamento della Soprintendenza in verso contrario, ma che ci deve essere), dall’altro sia invece Eni che si occupa della demolizione. «Passaggi poco chiari per cui rischia a brevissimo di farne le spese il nostro patrimonio comune di una Darsena da recuperare che non vedrà mai la luce».

Intanto, Italia Nostria, insieme a singoli cittadini e ad altre associazioni e istituzioni (tra cui anche l’Accademia di Belle Arti di Ravenna), dà appuntamento per una manifestazione per salvare le torri, domenica 7 aprile dalle 16 ale 18 in testata Candiano, nella darsena di Ravenna, chiedendo un ripensamento. «Siamo certi che le risorse per il loro recupero, anche di minima e poco costoso, possano essere facilmente trovate, se solo vi fosse la volontà di salvarle, così come possano convivere senza problemi con l’impianto fotovoltaico in progetto».

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