giovedì
03 Luglio 2025
la segnalazione

«Con la nuova raccolta la situazione degli operatori di spazzamento è insostenibile»

Cgil interviene sulle condizioni dei lavoratori dopo l'inserimento del porta a porta: «Personale sottoinquadrato con carico di lavoro aumentato. Serve un cambiamento»

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«Il servizio di spazzamento è essenziale per la società, ma è stato organizzato anni fa sulla base di una situazione che è mutata radicalmente dopo l’inserimento della raccolta porta a porta– commenta Luca Savini, di Fp Cgil Ravenna -. Con la nuova modalità di gestione dei rifiuti urbani, necessaria e inevitabile, ma sicuramente molto migliorabile, sono aumentati in modo esponenziale gli abbandoni di rifiuti in prossimità dei cassonetti in strada, nei parchi e in alcune zone ‘sensibili’. Inoltre, i cestini stradali e dei parchi cittadini sono utilizzati in molti casi come ‘cassonetti dell’indifferenziata’, riempiti all’inverosimile di ogni rifiuto e spesso pieni di sacchetti condominiali».

Su queste basi la Fp Cgil di Ravenna interviene sul tema del servizio di spazzamento manuale, nel territorio ravennate, svolto da alcune decine di lavoratori che ogni giorno, dal primissimo mattino alla sera, sono impegnati a ripulire strade e luoghi pubblici. Le nuove modalità di smaltimento dei rifiuti hanno portato a un maggiore carico di lavoro e forzo fisico richiesto, con tutte le conseguenze a breve e lungo termine sulla salute e sicurezza dei lavoratori, e lasciando la possibilità che alcune zone rimangano sporche per alcuni giorni, con impatti sul decoro.

La Fp Cgil spiega anche che, nonostante l’aumento del carico di lavoro, degli sforzi e dei rischi correlati (oltre che lo stress lavoro-correlato viste le lamentele e gli sfoghi dei cittadini scontenti dell’attuale modalità di gestione dei rifiuti), gli operatori si trovano in una situazione paradossale in quanto la retribuzione percepita non permette di arrivare serenamente a fine mese, anche a causa dell’inflazione e dell’aumento del costo della vita. Molti di loro hanno infatti contratti part-time da 30 ore in inverno e 36 ore in estate e sono occupati solo 10-11 mesi all’anno, rimediando un reddito medio inadeguato.
Secondo i sindacati, questa situazione economica è ulteriormente aggravata dal fatto che praticamente tutti gli operatori ecologici impiegati nello spazzamento risultano sotto inquadrati rispetto al livello che il contratto nazionale prevede per le loro mansioni e si trovano oggi in una situazione insostenibile e non più sopportabile.

«Chiediamo – conclude Luca Savini – a tutte le società e le istituzioni coinvolte di intervenire con rapidità per riorganizzare il servizio di spazzamento nella nostra provincia, adeguandolo alle mutate esigenze e realtà, aumentando la frequenza di pulizia in certe zone e rivedendo i reparti di spazzamento per conformarli alla realtà attuale ottenendo così il duplice risultato di garantire la piena occupazione per tutto l’anno ai lavoratori coinvolti. Sindacato e lavoratori metteranno in campo tutte le azioni necessarie per ottenere risposte concrete alle loro rivendicazioni».

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