In seguito alla rottura della trattativa per il rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici, si è svolto oggi (martedì 14 gennaio) lo sciopero del settore in provincia di Ravenna indetto dai sindacati Cisl, Cgil e Uil. «Abbiamo registrato una grande partecipazione al presidio che si è svolto di fronte alla sede di Confindustria a Ravenna – spiegano Andrea Mingozzi, segretario generale di Cgil Ravenna, Nicolas Alan Bertilotti della Uilm Ravenna e Riccardo Zoli, segretario generale di Cisl Romagna –, a ciò si aggiunge la significativa risposta dei lavoratori alla giornata di sciopero di 8 ore. In alcune aziende, erano oltre 400 quelle coinvolte, l’adesione è stata vicina al 100%». Le realtà dove le astensioni sono state maggiori sono De Angelis, Fonderia Morini, Setramar, Marini Spa, Bucci Automations Spa Divisione Iemca, Biesse Diamut, Foris Index e in alcuni reparti di Marcegaglia Ravenna Spa e Marcegaglia Carbon Steel.
«La speranza è che la grande mobilitazione dei metalmeccanici, che si sta registrano in tutta Italia, possa portare a risultati concreti con la riapertura del tavolo di trattativa, per il rinnovo del contratto nazionale, con le associazioni datoriali. – concludono in sindacati -. La giornata di sciopero è inoltre coincisa con l’apertura di una grave crisi sul territorio. La Lafert ha annunciato la chiusura dello stabilimento di Fusignano e le conseguenze occupazionali rischiano di essere drammatiche».



