martedì
24 Giugno 2025
il disagio

Quartiere Farini, commercianti nel mirino: «Entrano gruppi di ragazzini e rubano»

C’è chi perde clienti: «I turisti evitano il passaggio». La ristoratrice sceglie la linea dura: «Non facciamo servizio bar e non vendiamo da asporto, una maggiore rigidità può essere una soluzione». Il titolare del negozio import-export: «Risse e spaccio ora cominciano già al mattino»

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Basilica

Furti nella notte, minacce, spaccio davanti alle vetrine e coltelli rubati dal bancone della macelleria: i commercianti dell’area tra la stazione e i Giardini Speyer a Ravenna raccontano la loro quotidianità in un periodo di crescente tensione. C’è chi dice di «non riuscire più a dormire, preoccupato per il negozio» e chi crede che una maggiore rigidità da parte dei commercianti possa essere un primo passo per risolvere i problemi del quartiere. Gli esercenti di bar e locali in viale Farini (in prevalenza italiani) hanno preferito non rilasciare dichiarazioni, mentre i proprietari dei negozi sotto i portici di via Carducci (prevalentemente bazar gestiti da stranieri) sembrano più propensi a esporsi.

«Sono qui da quasi 7 anni – racconta Mohamed, titolare di ModAsia – e la situazione è peggiorata. Anche nei momenti di calma, la presenza di persone losche spaventa i clienti. I turisti che arrivano dalla stazione evitano questa strada e gli affari ne risentono». Sheak Arshad, titolare di New Mondo export-import, conferma: «La mia clientela è composta soprattutto da donne, ma ultimamente molte evitano il negozio per paura. Lo spaccio, il consumo di sostanze o le risse non sono una novità, ma prima succedeva di notte. Ora, fin dal mattino, si ritrovano sotto i portici per bere, fumare o spacciare. Molti sono arabi o africani, ma ci sono anche italiani, soprattutto ragazze, giovanissime. Sono preoccupato per loro».

Non mancano le rapine, dalle vetrine rotte durante la notte ai piccoli furti dei più giovani: «Pochi giorni fa ho trovato la porta distrutta – continua Arshad –. Sono entrati nella notte e hanno rubato il fondo cassa, collane, orologi e effetti personali. Al danno economico si aggiungono quasi duemila euro di riparazioni». Stessa situazione per Iyanna bigiotteria: «Ho anticipato la chiusura, e mia moglie non viene più a lavorare il pomeriggio perché non si sente sicura», spiega il titolare. Sul telefono conserva i video dei furti più recenti, registrati dalle telecamere di sorveglianza e già inviati alla polizia: «Spesso sono ragazzini: entrano in gruppo e rubano quello che possono. Se provo a cacciarli mi minacciano, a volte hanno dei coltelli. È da due anni che il negozio è in perdita, se va avanti così saremo costretti a chiudere».

Alle denunce si è recentemente aggiunta anche una lettera inviata al Comune firmata dai commercianti del quartiere: «Non abbiamo ancora ricevuto risposta – conclude Arshad -. Abbiamo contattato anche la guardia di finanza, ma dicono di avere le mani legate. Nell’ultima settimana i controlli sono più frequenti ma le persone vengono lasciate libere. Speriamo che la situazione cambi presto, anche in vista dello studentato in costruzione: questa zona va resa più sicura per i ragazzi che la abiteranno».

Su viale Farini il proprietario della macelleria halal “Alì” racconta gli attimi di paura del 12 febbraio, quando un giovane è entrato in negozio per rubare un coltello: «Non l’avevamo mai visto. È entrato come un normale cliente e poi ha allungato la mano dietro al bancone e ha preso il coltello da carne. Pensavamo che volesse usarlo contro di noi o per attaccare qualcuno in strada». L’uomo si è poi diretto al vicino McDonald’s minacciando i passanti e ferendo un agente della polizia locale. «Chiediamo un maggiore presidio a tutela dei lavoratori e di una zona nevralgica di Ravenna, biglietto da visita per tanti turisti», commenta il responsabile del fast food della stazione. I disagi però sembrano essere circoscritti all’area più prossima agli Speyer, e a soli pochi passi gli esercenti offrono un quadro diverso: «Conosciamo le criticità della zona ma non abbiamo mai avuto problemi – commenta Rita Bertozzi, titolare dell’osteria Il Paiolo di via Farini – adottiamo una politica molto intransigente, selezioniamo la clientela e per disincentivare situazioni già critiche non offriamo servizio di bar e distribuzione di alcolici da asporto. Siamo contenti di ciò che abbiamo costruito negli anni, e crediamo che una maggiore rigidità da parte dei commercianti possa essere una soluzione alle tensioni del quartiere».

Dello stesso parere anche edicola e piadineria di viale Farini: «La maggior parte delle situazioni a rischio si concentra negli spazi verdi del parco, o sotto i portici, da questo lato della strada tutto sembra tranquillo».

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