Sono passati 130 anni da quando la Marina militare italiana mise in acqua il suo primo sottomarino. Il “Delfino” entrò in servizio l’1 aprile 1895: costò 300mila lire, imbarcava un equipaggio di 8 persone, era lungo 24 metri e largo 3 e scendeva fino a una trentina di metri. Nei 24 anni in cui rimase in servizio fu presente anche a Ravenna che ospitava due basi per torpediniere da cui partirono diverse missioni durante la prima guerra mondiale contro l’impero austro-ungarico.
Oggi Ravenna ospita l’evento “Fischia Immersione” che celebra la tecnologia e la storia delle attività subacquee, sia militari che civili: una mostra, convegni, presentazioni di libri e momenti di divulgazione tra il 29 marzo e il 6 aprile (in fondo all’articolo il programma completo).
Il coordinatore dell’evento è il ravennate Marco Mascellani che in Marina ha prestato servizio a bordo di tutti i tre sottomarini che oggi sono stati musealizzati: il “Dandolo” a Venezia, il “Toti” a Milano e il “Sauro” a Genova. «Quando avevo quarant’anni portai mia figlia a visitarne uno e lei mi disse che allora anche io ero da museo».
Mascellani, perché è stata scelta Ravenna per questo evento?
«La città di Dante e il territorio circostante hanno un legame forte con il mondo nautico che parte da lontano. Fino alla fine della prima guerra mondiale c’erano due basi per torpediniere: una nel punto in cui il canale della valle Baiona si immette nel Candiano e l’altra in prossimità dell’attuale Almagia quando i sommergibili di Venezia vennero trasferiti a Ravenna dopo Caporetto. Da Ravenna partirono numerose spedizioni durante il primo conflitto mondiale, anche alcune non andate a buon fine: il sommergibile Argo era diretto a Pola con l’obiettivo di colpire le navi dell’impero austro-ungarico ma appena uscito dal porto si ruppero i motori e la missione venne annullata. Se fosse andata a buon fine, avrebbe anticipato di quasi 30 anni la prima missione degli incursori che è stata comunque una primogenitura italiana. Quel battello, poi, venne messo in disarmo e a distanza di qualche tempo il comandante Belloni lo chiese in affitto per andare a pesare perle nel Mar Rosso. Tutti aneddoti e informazioni riportati nel catalogo della mostra».
E poi Bagnacavallo diede i natali al celebre ammiraglio Luigi Longanesi Cattani…
«Per questo Bagnacavallo ha ospitato una sorta di anteprima della mostra di Ravenna. Longanesi Cattani è morto nel 1991 e tante persone che sono venute in visita avevano suoi ricordi. Nelle ricerche effettuate sono emersi documenti che raccontano la sua statura morale, accanto al carattere romagnolo che non la manda a dire, sottolineata dalla scelta di non unirsi alla Repubblica di Salò dopo l’8 settembre per restare a proteggere le duchesse di Aosta, uniche Savoia rimaste al nord e quindi possibile moneta di ricatto dei nazisti verso il regno al sud».
Qual è la flotta di sottomarini in dotazione oggi alla Marina italiana?
«In servizio 8 sottomarini, di cui 4 all’avanguardia nel mondo, costruiti in collaborazione coi tedeschi e noti come U212A o classe Todaro. Sono battelli che, in una esercitazione, sono riusciti a “bucare” una task force americana. Gli altri 4 battelli sono della classe Sauro, ormai quarantenni e relegati a compiti di seconda linea per la loro vetustà».
Che ricordi ha dei suoi trascorsi a bordo dei sottomarini italiani?
«Ricordi meravigliosi, molti li ho riportati nel romanzo “Delfini d’Acciaio” e nel saggio “Fischia Immersione” scritto a due mani con Maurizio Licciardello. Ci sono stati momenti intensi, esercitazioni anche in nord Europa con le altre Marine con reciproci proficui scambi. Non è facile raccontare quella “band of brothers”, quella fratellanza, che si crea a bordo: sono amici che a distanza di decenni sono ancora a fianco come se ci fossimo salutati ieri».
Come si diventa sommergibilisti?
«Per prima cosa bisogna entrare in Marina e questo avviene tramite concorsi sia per gli ufficiali, sia per i sottufficiali, sia per il personale di truppa. Per i primi due casi è richiesto un diploma di scuola superiore e a conclusione del percorso di formazione si arriva alla laurea. Per i marinai è sufficiente la terza media. A quel punto si fa domanda per entrare nella componente sommergibili e dopo un certo numero di visite mediche si frequenta il corso basico. Si tratta di tre mesi a terra per imparare cosa è un sottomarino e tre mesi a bordo per permettere all’allievo di capire l’ambiente e al comandante e all’equipaggio di valutare il nuovo arrivato».
Che funzioni svolge oggi la Marina?
«I compiti di difesa che ha sempre avuto rimangono tuttora. Ma gli impegni sono sempre più diversi e aumentano quelli a protezione delle infrastrutture sottomarine: gasdotti, oleodotti, elettrodotti, linee internet, piattaforme di ogni genere. Sono buona parte delle infrastrutture che consentono il benessere delle società moderne. Così come la protezione dei traffici marittimi che spostano merci e beni necessari alla quotidianità».
Ravenna ha un ruolo centrale nell’industriale oil&gas offshore. Questo settore quanto deve alla Marina?
«Considerando che solo le Marine militari avevano il know-how e le risorse per scendere nei fondali marini, e l’Italia è stata in molti casi all’avanguardia, l’oil&gas non può che esserne un discendente più o meno diretto. Dopo la seconda guerra mondiale la necessità di recuperare i preziosi metalli affondati per permettere la ricostruzione permise la nascita di tante ditte, che ovviamente assunsero il personale che non voleva o non poteva più rimanere o rientrare nella Marina in forte riduzione. La stessa Micoperi di Ravenna è stata fondata da incursori della Decima Flottiglia Mas e sommergibilisti e da loro gestita fino alla crisi del settore degli anni ‘80 che ne provocò il fallimento e la successiva rinascita ad opera di un imprenditore ravennate. La Saipem assunse, e talvolta ancora oggi assume, personale della Marina che, grazie alla sua formazione e forma mentis è estremamente prezioso».
Gli appuntamenti di “Fischia Immersione” tra Bagnacavallo e Ravenna
L’evento “Fischia Immersione” è nato in seno all’associazione Betasom (www.betasom.it) che raccoglie appassionati di simulatori di sommergibili e dal 2002 approfondisce storia e tecnica dei battelli. L’idea è stata proposta a luglio 2024 a vari stakeholder del porto: l’Associazione di Tecnica Navale (Atena), il Propeller Club, le Associazioni di Ravenna e Lugo dei Marinai d’Italia e l’Itis.
Bagnacavallo, città natale del celebre ammiraglio Luigi Longanesi Cattani, ha ospitato una sorta di anteprima con una mostra dal 15 al 23 marzo e nel weekend del 29-30 marzo cederà il testimone a Ravenna. Il programma dettagliato è consultabile sul sito www.fischiaimmersione.it.
Questi i principali appuntamenti in calendario.
A Bagnacavallo il 29 marzo alle 21 alla sala Oriani il concerto della fanfara della Marina. Il 30 marzo alle 11 a Palazzo Vecchio una conferenza su Longanesi Cattani tenuta dal professor Marco Gemignani, docente di storia all’Accademia navale di Livorno.
A Ravenna il 29 marzo a Palazzo Rasponi (piazza Kennedy) alle 12 inaugurazione della mostra alla presenza dei figli di Longanesi Cattani (la mostra sarà visitabile con ingresso gratuito fino al 6 aprile tutti i giorni dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 19).
«Con pannelli e materiale autentico – spiega il curatore Marco Mascellani –, la mostra racconta la storia e la tecnica dei sommergibili italiani e delle infrastrutture sottomarine, con particolare attenzione al territorio locale e impiegando documenti dell’epoca, divise, modelli e cimeli che aiutino a capire come i nostri nonni hanno vissuto l’esplorazione degli abissi, che ha molto in comune con l’esplorazione dello spazio». Una sezione ospiterà una serie di simulatori a disposizione dei visittori per apprendere i rudimenti del mestiere: saranno presenti sommergibilisti in servizio in Marina. Alle 18 la conferenza del professor Gemignani che verrà ripetuta il giorno seguente a Bagnacavallo.
Il 31 aprile open day per le scuole a Palazzo Rasponi: il comandante della flottiglia sommergibili, Manuel Minuto, racconterà ai giovani la vita degli abitanti degli abissi, cosa fanno al servizio della nazione e quali opportunità occupazionali sono disponibili.
Il 2 aprile nella sede dell’Autorità portuale un seminario sulle tecnologie per la sicurezza delle infrastrutture sottomarine.
A Marina di Ravenna il 29 marzo apertura straordinaria del Museo delle attività subacquee.