venerdì
27 Giugno 2025
il racconto

Dietro le quinte del festival enogastronomico allestito in piazza per i reali

L'organizzatrice Beatrice Bassi del Mercato Coperto: «Abbiamo cercato di farli sentire a casa»

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Regina Royal Family
Beatrice Bassi (a destra) con la regina Camilla

Mentre la città era in festa per l’arrivo dei reali, impegnati nella visita istituzionale e culturale tra la scoperta dei monumenti simbolo di Ravenna e la commemorazione in municipio per l’80esimo anniversario della Liberazione, nella giornata di giovedì 10 aprile piazza del Popolo si preparava per un’altra tappa del tour reale, capace di chiudere l’esperienza ravennate in un clima di festa e leggerezza.

Oltre venti espositori distribuiti lungo la piazza, in un percorso ad anello che raccontava le eccellenze del territorio partendo dall’enogastronomia, con la pasta fresca e la piadina del Mercato Coperto. Protagoniste di questa prima parte le farine del Molino Spadoni. E ancora, l’olio di Brisighella, il culatello, l’anguilla marinata e il carciofo “moretto” di Slow Food, le etichette del Consorzio Vini di Romagna, l’aceto balsamico di Modena Giusti e il parmigiano reggiano. Accanto alle tipicità culinarie, abbinate dagli chef a materie prime di provenienza anglosassone per rafforzare il legame tra Emilia-Romagna e Regno Unito, gli stand delle realtà tradizionali del territorio, tra cui quelle più colpite dall’alluvione, come Cab Terra e le saline di Cervia, ma anche la storica stamperia Pascucci, fino a realtà sociali e culturali come Ravennaantica, Slow-fiber (costola di Slow food che si occupa di tecniche di produzione sostenibile), Linea Rosa, e Tortellante, progetto di Massimo Bottura che offre uno sbocco sul mondo del lavoro ai ragazzi autistici tramite la produzione di pasta fresca. Tra i nomi più importanti in piazza quelli, degli chef stellati Carlo Cracco (che ha proposto per l’occasione un prosciutto di agnello gallese) e lo stesso Bottura, che ha avuto il ruolo di cicerone durante la visita dei reali tra gli stand.

Ballerini Re Regina Royal Family

L’evento Uk-Emilia Romagna Festival è stato organizzato da Beatrice Bassi, amministratrice di Mercato Coperto (main partner dell’evento) dopo mesi di lavoro a stretto contatto con l’ambasciata britannica. L’area degli stand era accessibile solo su invito, ma la piazza è rimasta comunque fruibile da tutta la cittadinanza: «La visita dei reali mancava di una parte gastronomica, così abbiamo deciso di proporla in una chiave originale e coinvolgente per l’intera città, con un “festival dei sapori” che unisse il nostro territorio a quello di Oltremanica» ci racconta. Ogni dettaglio, dalle misure di sicurezza alla disposizione e allestimento degli stand (particolarmente curati nell’esposizione e nella forma), è stato coordinato da Bassi in condivisione con l’ambasciata (in filo diretto con le volontà di Buckingham Palace). «Tenevo particolarmente al mettere le sfogline del mercato in prima linea, sia per l’importanza della loro tradizione sia perché ritenevo plausibile che i reali volessero scattarsi una foto davanti a taglieri e matterelli – spiega Bassi – Alla fine è stato uno dei momenti più divertenti della giornata, con la regina Camilla che chiede all’azdora di passarle il matterello e dopo qualche tirata di sfoglia commenta divertita il risultato».

Parlando di pasta fresca, Bottura ha avuto modo di introdurre ai reali il passatello, e la sua natura di piatto di recupero. Poi è stata la volta della piadina romagnola, assaggiata dai reali e dal presidente Mattarella in abbinamento al salmone scozzese. La degustazione è proseguita tra prosciutto di mora romagnola e squacquerone delle officine gastronomiche Spadoni con fichi caramellati, raccontanti dallo chef Max Mariola. Ad affettare il prosciutto, Stefano Paciotti, uno dei salumieri più famosi di Italia arrivato a Ravenna per l’occasione, su invito di Bassi. Paciotti ha mostrato al re come “puntare” il prosciutto, in un piccolo show-cooking che ha incantato anche il Presidente. Poi l’invito ad annusare il profumo della mora romagnola appena tagliata. Dopo l’assaggio, il re ne avrebbe chiesto un po’ da portare con sé a Londra. E non solo, perché tutti gli espositori avevano preparato degli omaggi per sua maestà, e non è escluso che proprio in questi giorni a Buckingham Palace si stia banchettando con i prodotti romagnoli. Poi una tappa al Consorzio vini di Romagna, dove il presidente del consorzio ha avuto modo di raccontare il loro lavoro, e una tra le etichette di Santarcangelo offerte da Cracco.

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La piazza allestita per la visita dei reali

Il re e la regina hanno seguito percorsi separati: Camilla ha seguito Bottura alla scoperta dell’aceto balsamico abbinato al manzo irlandese e al sidro (lo chef stellato ha anche improvvisato per lei un drink a base di sidro e “oro nero” di Modena) e dell’artigianalità di Pascucci, mentre re Carlo e Mattarella hanno conosciuto gli agricoltori della Cab. Qui il presidente ha avuto modo di spiegare e ringraziare per il sacrificio delle terre durante l’alluvione del 2023 che ha salvato la città di Ravenna a discapito della cooperativa agricola. Qui, il re sarebbe rimasto particolarmente colpito dagli asparagi, lanciandosi in vari complimenti. Tanta ammirazione anche per il sale cervese, apprezzato per il sapore e la consistenza particolare, e riconosciuto da Mattarella come un’eccellenza importante a livello nazionale.

«L’idea era quella di un tour che non presentasse i prodotti in modo “noioso” ma capace di diventare un’esperienza gastronomica a tutto tondo – commenta Bassi -. Non tutto è andato secondo i piani: ci aspettavamo un giro più raccolto e rilassato, ma l’entusiasmo della gente è stato difficile da mantenere e la calca si è stretta presto su reali e istituzioni, tra cameraman, fotografi e curiosi. Il clima però è sempre rimasto gioioso e disteso, una vera e propria festa».

Infine, l’esibizione dei ballerini di liscio della scuola di danza Malpassi sulle note di Romagna Mia, che ha accompagnato i reali fuori dalla piazza, pronti a salire sull’auto in direzione aeroporto di Forlì. «Re e Regina mi hanno dato l’impressione di grande cortesia e traquillità. L’affiatamento tra loro, come coppia, era visibile solo dai loro sguardi – ricorda Bassi con un sorriso -. Dalle informazioni ricevute, sembra che abbiano apprezzato molto il festival e l’organizzazione. Per me la cosa più importante era offrire un’esperienza coinvolgente e farli sentire “a casa”, perché è questo che noi romagnoli facciamo: cerchiamo sempre di fare sentire a casa i nostri ospiti. Sono molto felice che questo clima di festa, convivialità e tradizione sia emerso anche sulle pagine della stampa internazionale».

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