
Manca ancora qualche settimana all’estate, ma il clima sui lidi è già quello della ripartenza, anche grazie al calendario di ponti e festività e alle prime riaperture dei bagni in spiaggia. A tratteggiare il quadro del turismo sulla riviera ravennate è Maurizio Rustignoli, presidente della Cooperativa Spiagge, tra novità e problemi ormai noti nel settore. «La stagione esordisce con un calendario molto positivo, grazie ai weekend di Pasqua, 25 aprile e primo maggio in rapida successione. Ci aspettiamo buone presenze in tutte e nove le località balneari del ravennate, e anche dagli operatori alberghieri il pronostico è positivo – commenta Rustignoli – dallo scorso weekend la maggior parte degli stabilimenti ha aperto la zona bar, ristorazione e campi giochi. I primi riscontri sono emersi già con il timido sole di inizio aprile, speriamo nella clemenza del meteo per i giorni a venire».
In gran parte dei lidi (come a Marina di Ravenna, Porto Corsini, Lido di Classe) si lavora già per la stesura della duna artificiale, mentre le località caratterizzate da una spiaggia più corta dovranno rispettare un calendario più prudenziale, con l’abbattimento degli argini artificiali entro le prime settimane di maggio. Per quello che riguarda le novità si conta qualche cambio gestione: dallo storico Bagno Tiziano di Punta Marina, gestito dal 1982 dalla famiglia Casamenti e affittato quest’anno a una nuova coppia di imprenditori. Sempre a Punta Marina, il bagno Pelo diventa Cala Cedrina, sotto la guida di Filippo Tagiuri e Massimo Bonci. A Marina di Ravenna, la gestione del Me Beach della famiglia Mandorlini passa ad altri nomi noti dell’imprenditoria locale (Cristian Correnti, Nicola Rossi, Luca Poletti, Nicola Ferrini e Mattia Montanari) con il nuovo nome Formentera. «Si tratta per lo più di affitti, perché nella cornice di incertezza della Bolkestein le compravendite restano ferme» commenta Rustignoli. Sul tema, i balneari sono ancora in attesa del decreto a completamento della legge, il cui arrivo è pronosticato entro la fine di maggio: «La normativa attuale non ci soddisfa e non tiene conto dei percorsi e degli investimenti fatti per avvicinarsi alle evidenze pubbliche. Non siamo contrari a queste ultime, ma vanno calibrate nel giusto modo. Speriamo in un decreto che smorzi la legge attuale in cui si riconosca il valore delle nostre imprese. La categoria ha investito con un regime che dava la certezza di rinnovo automatico delle concessioni per coloro che avrebbero comprato e investito sullo stabilimento. Nessuno vuole eludere i principi europei, ma è giusto riconoscere i diritti di imprese e famiglie e rispettare i patti con lo Stato, prestando massima attenzione agli spiragli lasciati aperti dalla direttiva per eventuali acquisti in blocco da parte di multinazionali e uso di capitali illeciti».
Altro tema ricorrente ormai ad ogni avvio di stagione è la mancanza di personale. A metà aprile, sui 130 addetti al servizio di salvataggio se ne contano solo 90 (si spera in nuove adesioni al termine dei corsi di formazione in essere). Più in generale, sembrerebbe mancare ancora circa il 20/25 percento del personale necessario all’avvio delle attività: «È un tema a cui prestare molta attenzione, non solo nell’immediato, ma anche proiettandoci verso i prossimi 5 o 10 anni, dove la situazione diventerà davvero problematica» aggiunge il presidente della cooperativa. «In questo caso, oltre a incentivare retribuzioni adeguate e contratti regolari, la soluzione potrebbe passare dalla valorizzazione della forza lavoro straniera, intesa come risorsa su cui investire in un percorso formativo adeguato. Iniziative simili sono già attive, ma credo sia fondamentale un approfondimento e il coinvolgimento degli stessi imprenditori nei percorsi di inserimento, nel loro stesso interesse: senza l’adeguata forza lavoro non puoi vendere un buon servizio». Nonostante le difficoltà, la stagione passata ha riservato più di una soddisfazione : «Il 2024 si è posizionato mediamente bene in termini di presenze. Si riconferma l’attrattiva delle nostre località balneari e l’ottimo rapporto tra qualità dei servizi e accessibilità di prezzo, difficile da replicare in Italia a parità di prestazioni. Da sottolineare anche il pregio del mare, riconfermato Bandiera Blu. Una qualifica non scontata che mostra un chiaro segnale di attenzione da parte di istituzioni e privati».
Non è mancato però qualche lato negativo, legato soprattutto alle nuove modalità di fruizione dei lidi, ben lontane dal concetto di “stagione” in voga qualche decina di anni fa in Riviera, con vacanze lunghe (anche di qualche mese) e un consumo più costante: «A mancare, in parte, è stato il fatturato. Nonostante la buona affluenza registrata, in questo clima di contrazione le persone sono più attente alle spese – spiega il presidente – già da qualche anno poi, la fruizione dei nostri lidi è diventata sempre più frenetica e di prossimità, con picchi nel weekend e gravi flessioni infrasettimanali. Questo porta a un’affluenza meno gestibile e un maggior assoggettamento al meteo che, se avverso in pochi fine settimana, può compromettere l’intera stagione». Tutte questioni che si ripropongono per il 2025. L’alternativa suggerita da Rustignoli punta all’implementazione dell’offerta ricettiva, quasi del tutto assente in alcune località molto frequentate, in primis Marina di Ravenna: «Un compromesso tra il contenimento dei costi per l’imprenditore e il basso impatto ambientale, senza ricorrere a opere di ulteriore cementificazione, potrebbe essere l’incentivo di aree ricettive all’aria aperta: dai camping alle zone attrezzate per camper, no ai bungalow e case mobili, apprezzate dai turisti e in grado di valorizzare la particolarità unica dei nostri lidi, incastonati tra mare e pineta. Questa opzione permetterebbe inoltre all’imprenditore di fare un investimento graduale e modulabile nel tempo. Dall’amministrazione comunale ci auguriamo la disponibilità alla stesura di nuovi piani urbanistici, poi certamente serviranno gli imprenditori…».
Per quanto riguarda il turismo di prossimità invece, lo scoglio più grande sembra riguardare i parcheggi: «Si tratta di un disagio già presente in queste zone, enfatizzato dalla realizzazione del Parco Marittimo. Il valore aggiunto che l’opera offre ai nostri lidi però è innegabile, e credo che i disagi siano ampiamente ripagati dal risultato. Nelle zone in cui i lavori sono terminata si registra una fruizione continua e eterogenea, dalla passeggiata in famiglia allo sport – precisa Rustignoli – ora è compito dell’amministrazione strutturare un sistema di servizi di collegamento trasversale ed efciente per il pendolarismo che caratterizza le nostre località. Si è fatto tanto per Marina, con navetto e parcheggi scambiatori e si sta iniziando a Punta, con la costruzione del parcheggio di via Baroncelli. Questa dinamica andrebbe applicata su tutti i lidi, con l’istituzione di hub di accoglienza dotati di grandi aree ombreggiate con corse frequenti e gratuite dei navetti».