Cinque giorni di lutto nazionale a partire da oggi (martedì 22 aprile) per la morte di Papa Francesco, scomparso il giorno di Pasquetta, lunedì 21 aprile. Lo ha deliberato il Consiglio dei ministri in vista delle esequie del Santo Padre che si svolgeranno sabato 26 aprile alle 10 sul sagrato della basilica di San Pietro in Vaticano.
Oltre alle bandiere a mezz’asta, il lutto nazionale prevede che nelle scuole si osservi un minuto di silenzio e che gli esponenti del governo siano obbligati a cancellare tutti gli impegni in agenda. Le giornata di lutto nazionale non sono riconosciute «non lavorative» per legge e quindi non comportano la chiusura di uffici pubblici, aziende, scuole o delle attività commerciali, quest’ultime, però, possono decidere liberamente di restare chiuse.
I giorni di lutto coincidono con il 25 aprile, l’anniversario della Liberazione dell’Italia dal Nazifascismo: «Tutte le cerimonie sono consentite naturalmente, tenuto conto del contesto e quindi con la sobrietà che la circostanza impone a ciascuno», ha spiegato il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci.
Intanto a Ravenna, dopo il rosario dedicato a Papa Francesco che si è tenuto lunedì 21 aprile in Duomo, seguirà una seconda celebrazione mercoledì 23 aprile alle ore 19 in cui l’arcivescovo Lorenzo Ghizzoni terrà una Messa in suffragio del pontefice.
In queste ore è stata allestita nell’abside del duomo un’immagine di Papa Francesco, davanti a cui sfilano in queste ore anche numerosi turisti. «Per noi è stato un grande Papa – ci dice uno di questi -, ha sempre trasmesso l’idea che la Chiesa debba essere povera e vicina ai poveri, una Chiesa umile. Poi è stato anche vicino al mondo moderno, ha saputo adattare certi aspetti della Chiesa che altri vedevano come intoccabili».