Celebrato il 25 aprile a Ravenna, in una piazza del Popolo gremita, con la cerimonia ufficiale che ha visto gli interventi del sindaco facente funzioni Fabio Sbaraglia, del prefetto Raffaele Ricciardi e di una giovane rappresentante dell’Anpi, l’associazione dei partigiani, Alice Casadei.
La cerimonia si era conclusa con l’esecuzione della Leggenda del Piave da parte della banda cittadina (che aveva aperto le celebrazioni con l’inno di Mameli), invitata poi a tornare a esibirsi dal pubblico, desideroso di intonare “Bella Ciao” (la canzone partigiana è stata poi suonate per due volte), inizialmente non prevista, probabilmente per seguire l’appello alla “sobrietà” del Governo in questi giorni di lutto nazionale per la morte del Papa.
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Sul tema è intervenuto Alberto Ancarani, capogruppo in consiglio comunale di Forza Italia: «L’errore non è quello di aver ritenuto di non fare suonare “Bella Ciao”, salvo in qualche modo pentirsene e farla eseguire due volte, bensì l’aver creato l’aspettativa che “si debba suonare per forza” come se specificamente quella canzone fosse un patrimonio condiviso. Quella canzone rappresenta da tempo un rituale della sinistra italiana o di quell’antifascismo incapace di essere antitotalitario, che rappresenta il motivo per cui come Forza Italia, da anni, il 25 Aprile preferiamo recarci ai cimiteri Alleati e al Sacrario di Camerlona, piuttosto che prendere parte alla liturgia di Piazza del Popolo. E questo non per sminuire il contributo della Resistenza alla Liberazione dal regime fascista, ma per prendere le distanze dalla narrazione divenuta prevalente in questo contesto, ovvero la “sinistra buona” che combatte tuttora tutto ciò che non è sinistra, spacciando ogni cosa che non è ideologicamente ad essa affine per un pericolo imminente di ritorno del fascismo».
Ancarani definisce poi inaccettabile l’intervento dell’Anpi. «Quest’anno la rappresentante individuata ha 26 anni. Cosa c’entra con i partigiani veri? A che titolo viene fatta intervenire in una cerimonia ufficiale se non per spacciare ideologia un tanto al chilo? Cosa rappresenta? Quale sovranità popolare le attribuisce il titolo per salire su un pulpito e fare comizi? Perché non può parlare, piuttosto un rappresentante delle opposizioni presenti nel massimo organo politico eletto dal popolo, che è il consiglio comunale, ma deve avere il microfono una ragazza imbevuta di ideologia non eletta da nessuno?».