mercoledì
09 Luglio 2025
sanità

La riforma della Regione per coordinare medici di base e pediatri: ecco Aft e Uccp

Avranno sede nelle Case della Comunità. Una mappa comune per comune

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Medico Ausl

Il servizio sanitario regionale consolida un altro passaggio della rete territoriale dell’assistenza primaria, con l’introduzione di nuove forme organizzative per rispondere ai mutamenti sociodemografici e garantire cure più prossime ed efficaci agli emiliano-romagnoli.

L’obiettivo è rendere l’assistenza sanitaria territoriale -composta da medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e specialisti ambulatoriali – più sostenibile e accessibile, anche grazie agli investimenti Pnrr per la realizzazione delle Case della comunità e al nuovo ruolo unico del medico di medicina generale previsto dall’accordo collettivo nazionale.

Nei giorni scorsi la giunta regionale ha approvato l’atto di programmazione regionale per l’istituzione e l’attuazione delle forme organizzative della medicina convenzionata Aft e Uccp. Il documento mira a rafforzare la sanità territoriale attraverso la creazione di Aggregazioni funzionali territoriali (Aft) e Unità complesse di cure primarie (Uccp), pensate per migliorare l’accesso alle cure, la presa in carico dei pazienti cronici e fragili e l’integrazione tra i professionisti sanitari.  Un’organizzazione capillare e dettagliata: per ciascuna Azienda Usl della regione il piano definisce l’articolazione territoriale, le sedi e le tipologie. Tra gli obiettivi di questa nuova organizzazione c’è la partecipazione ai piani nazionali di prevenzione e cronicità, il governo delle liste d’attesa, l’appropriatezza clinica e prescrittiva, l’assistenza domiciliare.

Un percorso presentato oggi (21 maggio) a Bologna nel corso di un incontro nella sede della Regione, dall’assessore alle Politiche per la salute, Massimo Fabi (che ha sottolineato anche come resteranno i Cau, che andranno rinforzati), con i sindacati Confederali Cgil, Cisl, Uil.

L’istituzione delle Aft e Uccp rappresenta – secondo la Regione – un passo fondamentale per garantire una presa in carico multidisciplinare ed integrata dei pazienti. Entrambe le forme organizzative opereranno nell’ambito dei Distretti e delle Case della Comunità, che potranno fungere da sede preferenziale delle stesse, e della rete degli studi medici diffusi nei territori, assicurando una copertura completa.

Nel dettaglio, le Aggregazioni funzionali territoriali (Aft) sono forme organizzative monoprofessionali (composte cioè esclusivamente da medici) che coinvolgono medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e specialisti ambulatoriali. Condividono strumenti di valutazione della qualità, linee guida, protocolli operativi e sistemi informativi per migliorare l’assistenza e i processi decisionali. Hanno un referente che concorre a garantirne il funzionamento e la buona organizzazione. Devono garantire la continuità assistenziale, la presa in carico dei pazienti cronici, la partecipazione a programmi di prevenzione e la riduzione degli accessi impropri al pronto soccorso. Ogni Aft avrà una sede riconoscibile, spesso all’interno di una Casa della Comunità, che garantirà l’attività ambulatoriale in modo continuativo e accessibile.

Lugo Aft

La popolazione di riferimento dell’Aft è compresa tra i 7mila e i 30mila assistiti, con alcune eccezioni che, per particolari e motivate esigenze quali la densità abitativa, possono arrivare a 45mila.

Aft Ravenna Faenza

Le Unità complesse di cure primarie (Uccp) rappresentano invece forme organizzative multiprofessionali (sono presenti medici, ma anche altri professionisti) che operano in modo integrato all’interno delle Case della Comunità o in altre strutture sanitarie. Coordinano e integrano medici di assistenza primaria, pediatri, specialisti ambulatoriali, infermieri, assistenti sociali e altri professionisti sanitari per rispondere ai bisogni di salute complessi. Ogni Aft, creando un sistema interdipendente, è collegata funzionalmente alla propria Uccp di riferimento. Il coordinamento delle Uccp è affidato a una figura professionale che collabora con il distretto per l’organizzazione dei percorsi assistenziali e la gestione delle risorse.

Un sistema informativo regionale fornirà dati epidemiologici e analitici per monitorare le attività, condividere standard clinici e organizzativi, e valutare il raggiungimento degli obiettivi di salute, definiti dalla programmazione regionale e aziendale.

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