La sala ospiterà anche le opere alcuni degli artisti premiati e i vincitori del PAC (Piano per l’Arte Contemporanea del Ministero della Cultura), dalla 58esima in poi, con uno sguardo che vuole far risaltare il dialogo tra poetiche e materie, e tra generazioni. In mostra si trovano quindi lavori che riflettono sulla materia e spaziano da Nero a Wei Bao, da Yves Malfiet a Sissi, da Salvatore Arancio a Paivi Rintaniemi, da Bertozzi&Casoni a Kathy Ruttemberg. La cura artistica è di Claudia Casali, direttrice del museo, mentre l’allestimento è di di Oscar Dominguez.
«Il Mic si distingue per un patrimonio sempre in continuo aggiornamento. Lo sguardo alla contemporaneità derivante dalle edizioni del Premio Faenza, la più longeva e attiva biennale internazionale della ceramica d’arte, è uno dei punti di forza del nostro museo – spiega Casali – In un’ottica di valutazione e promozione del proprio patrimonio e, in questo caso, degli artisti contemporanei, si è avviato un percorso di riallestimento delle sale del XX e XXI secoli, iniziato lo scorso settembre in occasione di Argillà, con l’allestimento delle “Pillole contemporanee”, proseguito a dicembre con la sezione Art Nouveau – Déco e continuato con piccoli interventi sul patrimonio del secondo dopoguerra».