martedì
01 Luglio 2025
lavori pubblici

L’apertura del ponte di San Pancrazio è rinviata al prossimo novembre. Ancarani (FI): «Ritardi inaccettabili, chiediamo indennizzi per i residenti»

La protesta è condivisa da Cellini (Centrodestra per Russi): «Il cantiere doveva chiudersi lo scorso gennaio, sintomi di malagestione dell'appalto»

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Il nuovo termine comunicato dalla Provincia per la fine dei lavori del ponte di San Pancrazio è del tutto inaccettabile» così Alberto Ancarani (capogruppo di Forza Italia in Comune a Ravenna) e Angelo Cellini (Centrodestra per Russi):  apostrofano il rinvio della fine del cantiere sul ponte che che collega il Comune di Ravenna al Comune di Russi, tra Ragone e San Pancrazio. La fine dei lavori, inizialmente prevista per il 31 gennaio scorso, è stata posticipata al 30 novembre 2025.

«Il cronoprogramma rivela un modus operandi che non sembra tener conto dei disagi che i residenti stanno già subendo da mesi. Infatti l’intenzione è quella di andare avanti per step invece che iniziare più lavorazioni in contemporanea per diminuire i tempi ormai dilatati a dismisura – continuano in una nota alla stampa -. Le motivazioni di questa cautela, non sembrano motivate da esigenze di sicurezza, ma piuttosto dall’incapacità nella gestione delle ditte appaltatrici, evidentemente dovute ad un bando emesso senza la dovuta attenzione alle esigenze di rapidità che un simile cantiere avrebbe richiesto».

A seguito della protesta, il gruppo “Centrodestra per Russi” nel consiglio comunale di Russi e il gruppo “Forza Italia” nel comune di Ravenna hanno depositato richieste di indennizzo per i residenti «affinché i disagi e le minori entrate derivate da questa chiusura prolungata possano essere almeno minimamente attenuati».

Attualmente, il sindaco di Russi avrebbe stabilito uno sconto sulla Tari per coloro che hanno subito danni comprovati a causa del cantiere, se questo non fosse stato operativo a partire dal 30 Giugno 2025. «Allo stesso modo, anche nel Comune di Ravenna richiederemo indennizzi che vadano oltre un misero sconto sulla Tari – conclude Ancarani – Anche perché la notizia della chiusura fino al 30 novembre impedisce l’utilizzo del ponte per la prossima vendemmia, costringendo gli agricoltori che devono raggiungere le cantine sociali e private da un comune all’altro a percorsi lunghissimi con i loro mezzi agricoli».

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