sabato
16 Agosto 2025
disinfestazione

Emergenza zanzare, La Pigna: «Basta alibi, servono soluzioni dall’Amministrazione»

La lista civica chiede di rendere pubblici i dati sugli interventi, avviare subito un piano straordinario nelle aree più colpite e predisporre un monitoraggio con aggiornamenti alla cittadinanza

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Si torna a parlare di zanzare nel ravennate, questa volta è la lista civica di opposizione La Pigna a puntare il dito contro l’amministrazione.
Secondo il movimento, Ravenna sarebbe «letteralmente invasa dagli insetti, dal litorale all’entroterra, in una situazione che non può essere liquidata come semplice conseguenza delle piogge abbondanti delle ultime settimane».
Dalla Lista infatti sottolineano come nei comuni vicini la situazione appaia più contenuta, avanzando l’ipotesi di una macchina comunale impreparata, che ha agito con interventi tardivi e mal coordinati, giudicati «del tutto insufficienti rispetto all’emergenza».

«La conseguenza – sottolinea La Pigna -. è che cittadini, turisti e operatori economici sono costretti a subire quotidianamente importanti disagi, in piena stagione estiva.
Un territorio che vuole vivere di turismo non può permettersi di apparire come la capitale delle zanzare».

Da qui una serie di richieste precise rivolte al sindaco Barattoni e alla giunta: rendere pubblici i dati sugli interventi effettuati finora, avviare subito un piano straordinario di disinfestazioni nelle aree più colpite, predisporre un monitoraggio trasparente con aggiornamenti alla cittadinanza e lanciare una campagna di comunicazione che coinvolga anche i cittadini nella prevenzione domestica.

«Ravenna – conclude la Pigna in una nota condivisa con la stampa – merita un’Amministrazione che affronti i problemi, non che li nasconda dietro giustificazioni ridicole. La salute pubblica, la vivibilità della città e la sopravvivenza del comparto turistico sono troppo importanti per essere sacrificati all’incapacità di chi governa. Se i comuni limitrofi riescono a garantire una stagione vivibile e decorosa, allora Ravenna non ha nessuna scusa».

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