giovedì
28 Agosto 2025
Welfare aziendale

Il pacco regalo della cooperativa per le neo mamme con tutine, pannolini, bavaglini

La Gemos di Faenza, dove il 90 percento del personale è femminile, lancia l'iniziativa in occasione dei 50 anni di attività nella ristorazione

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La cooperativa Gemos di Faenza – specializzata nella ristorazione collettiva e commerciale nelle mense di scuole, università, strutture sanitarie e aziende sia pubbliche che private – lancia l’iniziativa “Baby Box”: una scatola regalo per tutte le lavoratrici che diventano madri (comprese quelle affidatarie e adottive). Quest’anno lo riceveranno 14 donne.

La novità si inserisce tra le iniziative di welfare aziendale lanciate in occasione del 50esimo anniversario della coop che nel 2024 ha raggiunto il picco di 16,6 milioni di pasti serviti con un fatturato che ha superato i cento milioni di euro. Il personale occupato è donna al 90 percento.

La “Baby Box” di Gemos è ispirata a un’iniziativa simile in Finlandia e si presenta come una scatola contenente tutine, pannolini, set da bagno, bavaglini e altri articoli per la mamma e il neonato.

«Dall’inizio della gravidanza – sottolinea Mirella Paglierani, presidente di Gemos – le lavoratrici, in ragione delle caratteristiche proprie dell’attività svolta che comporta rischi fisici, chimici o biologici, vengono sospese anticipatamente dal lavoro, assecondando il principio normativo che tutela la lavoratrice in ogni fase della maternità. La sensibilità di Gemos verso la genitorialità e la dimensione familiare si traduce in politiche concrete di conciliazione tra vita privata e lavoro, che vanno oltre le previsioni contrattuali minime». La cooperativa si impegna a garantire, ove le condizioni organizzative lo permettano, la fruizione di due giorni di riposo settimanale alle lavoratrici e ai lavoratori, rispetto all’unico giorno previsto dal contratto collettivo nazionale di riferimento.

Nel 2024 Gemos ha promosso la sua prima indagine interna sulla percezione della parità di genere e sulla presenza di eventuali episodi di abuso nei luoghi di lavoro. «I risultati hanno evidenziato un alto livello di consapevolezza tra i dipendenti e una percezione diffusa di equità all’interno dell’organizzazione. L’indagine ha inoltre permesso di individuare alcuni ambiti su cui lavoratrici e lavoratori auspicano un ulteriore impegno, in particolare riguardo alle opportunità di crescita, all’equità retributiva e al miglioramento della conciliazione tra vita privata e professionale»

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