mercoledì
10 Settembre 2025
la testimonianza

Un faentino a Doha durante il bombardamento israeliano: «Mio figlio si allena vicino a dove è avvenuto l’attacco»

Filippo Sassi sui social: «Per fortuna non è andato a calcio per colpa dei compiti... Stiamo bene, ma abbiamo paura»

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Il 42enne faentino Filippo Sassi è tra i testimoni dell’attacco israeliano a Doha, in Qatar, dove vive da alcuni anni e lavora come istruttore di tennis. L’attacco aereo dell’esercito israeliano è avvenuto martedì, con una dozzina di missili contro i vertici dell’organizzazione palastinese Hamas che si trovavano a Doha (sarebbero sei i morti), in una zona comunque densamente popolata.

Filippo Sassi
Filippo Sassi

«L’attacco è avvenuto in una zona limitrofa a casa mia – scrive sui social Sassi, che a Faenza dirige il museo intitolato al padre Ivo, maestro ceramista – dove quotidianamente si reca mio figlio (di 12 anni, ndr) per i suoi allenamenti di calcio. Per fortuna oggi aveva dei compiti da fare e non è andato. Stiamo bene, ma abbiamo tanta paura». Sassi (che avrebbe confidato ad alcuni amici di non voler più restare a Doha) sottolinea come Israele abbia di fatto attaccato il Qatar, «un Paese sovrano che non ha mai aggredito o messo in pericolo nessuno, tanto meno lo Stato di Israele…».

La madre di Filippo ha rilasciato una testimonianza al Corriere Romagna in edicola oggi, 10 settembre. «L’aeroporto è intasato. Noi restiamo in costante contatto con l’ambasciata che sta monitorando la situazione e ci dice di stare calmi: ci rimettiamo a quello che ci raccomandano. Sono fiduciosa, spero che riescano a tornare presto anche se trovare un volo adesso è difficilissimo».

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