Dopo due anni di lavori e un investimento da quasi un milione di euro, la Casa della Carità di Santa Teresa si arricchisce di un dormitorio e 30 nuovi posti letto destinati a fragili e indigenti, per un totale di 70 sistemazioni. Le porte del nuovo dormitorio intitolato a Ersilio Tonini e della nuova Casa della Carità Don Angelo Lolli aprono oggi, giovedì 2 ottobre, in occasione della seconda delle giornate di Santa Teresa. Ospite d’eccezione dell’inaugurazione, il cardinale Matteo Maria Zuppi, che ha celebrato la messa delle 18.30 con l’arcivescovo della diocesi di Ravenna-Cervia Monsignor Lorenzo Ghizzoni.
«Nel vangelo c’è scritto i poveri saranno sempre con voi, molte volte però non ce ne accorgiamo e non li vediamo, oppure passiamo oltre – commenta il cardinale prima dell’inizio della funzione – questa Casa invece è nata proprio dal vedere e dal volere trovare risposte. Il Monsignor Lolli vide, e iniziò a trovare risposte coinvolgendo tanti altri. Ringrazio il vescovo, la diocesi e i collaboratori perchè la carità non smette di trovare la risposta, nello stesso spirito di Don Lolli. Qui la sofferenza diventa speranza, consolazione, guarigione».
I nuovi spazi del civico 8 di via Santa Teresa sono stati resi possibili dall’adeguamento dello stabile alle normative antincendio: già dal 2021, infatti, la “cittadella della carità” ospita utenti bisognosi con un massimo di 25 posti letto, oggi più che raddoppiati grazie all’inserimento di porte tagliafuoco, pavimenti ignifughi e scale di emergenza. Le stanze della Casa della Carità offrono un servizio di co-housing suddiviso in stanze singole o doppie (con bagno in comune ogni due) e spazi condivisi come cucina, sala da pranzo e soggiorno attrezzato per bambini. Il servizio permette di abitare gli ambienti anche in orario diurno, adattandosi più facilmente alle esigenze degli ospiti lavoratori. Il tempo di permanenza massimo è di 3 mesi, con possibilità di proroga per le casistiche più delicate. Il dormitorio è composto invece da stanze con letto a castello e può ospitare fino a 16 persone, equamente divise tra donne e uomini, per al massimo una settimana. Tra i progetti futuri dell’opera di carità però, quello di rivolgere almeno un’area del dormitorio a un’utenza esclusivamente femminile, per fornire un luogo sicuro di protezione.
Per accedere agli alloggi è necessario rivolgersi allo sportello servizi a bassa soglia, al centro di ascolto diocesano di Piazza Duomo, o direttamente alla responsabile della progettazione e del coordinamento dei servizi di carità Linda Giuditta Bari. «In settembre abbiamo registrato almeno un ingresso nuovo al giorno – commenta Bari -. questo significa almeno una persona al giorno non nota ai volontari da incontrare, colloquiare e conoscere». Per la maggior parte si tratta di extracomunitari con permesso di soggiorno e protezione internazionale, aventi diritto all’alloggio ai Cas ma impossibilitati ad accedervi per limiti di capienza.
Oltre al servizio di pernottamento, l’Opera di Santa Teresa offre anche una mensa (10.746 i pasti serviti nell’ultimo anno), un servizio di colazioni, docce e guardaroba (utilizzati rispettivamente, sempre nel corso del 2024, da 6443 e 3257 persone e con oltre 6400 abiti donati), oltre all’erogazione di servizi indiretti come la presa a carico per cure mediche, erogazioni di farmaci e prestazioni dello sportello di ascolto.