Michele Marco Rossi si dimette da co-direttore artistico del Ravenna Festival, a poche settimane dalla nomina ufficiale, dopo la notizia del rinvio a giudizio per violenza sessuale e maltrattamenti. Il Cda della fondazione pubblica Ravenna Manifestazioni – che organizza il Festival – comunica alla stampa di non essere stata al corrente del procedimento penale in corso e di accettare le dimissioni. Una decisione, quella di Rossi, presa «per consentire il più sereno proseguimento della programmazione artistica» e che la fondazione descrive come «un gesto di responsabilità che Il Festival apprezza nella consapevolezza che un rinvio a giudizio non equivale ad una sentenza».
«Con queste poche righe – scrive Michele Marco Rossi – voglio innanzitutto ribadire la mia innocenza. Il rinvio a giudizio non è in alcun modo una condanna, nonostante purtroppo da alcune persone venga strumentalmente utilizzato e veicolato. È in ogni caso l’inizio di un periodo lungo pieno di dolore e difficoltà. Questa consapevolezza, unita al rispetto e all’amore profondo che ho per il Festival, mi induce a dare le mie dimissioni dal ruolo di co-direttore artistico. Capisco bene che le necessità di un ruolo simile possano apparire non compatibili con la situazione personale che mio malgrado dovrò affrontare, e in questo senso non ritengo opportuno rischiare di arrecare un danno al Festival che mi ha concesso fiducia e stima. Combatterò questa battaglia dolorosa per affermare la mia innocenza, una battaglia che mi è stata imposta attraverso false accuse. E nel frattempo al Festival auguro il meglio nel suo percorso di bellezza e di pace».
«La Fondazione – sottolinea il presidente Alessandro Barattoni, sindaco di Ravenna – accoglie le dimissioni di Michele Marco Rossi: nelle ultime ore la notizia del suo rinvio a giudizio aveva rivelato accuse a suo carico di cui alcun membro del Cda era a conoscenza. Ribadendo l’assoluta estraneità della Fondazione a questa vicenda, precisiamo che la programmazione di Ravenna Festival, attraverso la lente straordinaria dei linguaggi artistici, ha da sempre abbracciato e condiviso i più alti valori etici e morali, e continuerà a perseguire questo indirizzo con la direzione artistica di Angelo Nicastro e Anna Leonardi».