A due anni dall’alluvione che ha colpito duramente Faenza, ecco “Impronte di Solidarietà”, un progetto di arte urbana diffusa promosso dal Distretto A APS. Curato dall’architetto Bianca Maria Canepa, il progetto mira a trasformare i luoghi simbolo della tragedia in spazi di bellezza e riflessione, grazie al contributo di sei artisti selezionati tra oltre 60 candidati. La prima opera faentina sta prendendo forma sul muro all’interno del parcheggio del centro commerciale Faenza 1. Si intitola “No Mud, No Lotus” ed è firmata da Kathrina Rupit, in arte KinMx, artista messicana attiva a Dublino, con alle spalle collaborazioni con ONU, Amnesty e Greenpeace.
Il murale trae ispirazione dalla filosofia tibetana: il fiore di loto, che cresce nel fango per sbocciare sopra acque torbide, diventa simbolo di resilienza e rinascita. Accanto al loto, due mani stilizzate rappresentano la solidarietà e la forza collettiva, emerse in modo straordinario durante e dopo l’emergenza del 2023.
Dopo l’anteprima dello scorso anno con l’opera “Cuore” di Igor Scalisi Palminteri in via Sant’Ippolito, e i murales realizzati a Modigliana e Tredozio, il progetto entra così nella sua prima fase faentina, con l’obiettivo di lasciare “impronte” visive e culturali nei quartieri più colpiti.