mercoledì
19 Novembre 2025
Porto Corsini

Effetto crociere sui lidi: «Tir e bus in strade vietate, c’è chi vuole lasciare casa»

Il comitato cittadino Lidi Nord chiede controlli: «Non vogliamo arrivare a bloccare il traffico per protesta»

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«Quando attracca la nave da crociera, Porto Corsini diventa terra di nessuno. Negli ultimi due anni la situazione è diventata insostenibile, e a quanto pare è destinata a peggiorare». Così Massimo Fico, presidente del comitato cittadino Lidi Nord Ravennati, commenta lo scenario futuro con il nuovo terminal crociere di Royal Caribbean, in programma per l’aprile del 2026.

La nuova infrastruttura movimenterà, secondo le previsioni, un totale di 390mila passeggeri all’anno: il 58 percento in più di quelli attuali e un record per la città. Gli sbarchi però sono aumentati sensibilmente già da qualche anno, creando un via vai prima insolito di mezzi pesanti per la cittadina, tra autobus carichi di turisti, camion e tir destinati ai rifornimenti delle navi. «Più di un residente che aveva scelto Porto Corsini per la sua tranquillità oggi sente la necessità di trasferirsi altrove – sottolinea Fico –, la crisi immobiliare però complica le cose». A preoccupare non sono solo le  le e i rallentamenti della viabilità, ma anche e soprattutto i danni alla pavimentazione stradale: «I mezzi pesanti si muovono spesso in zone interdette, come viale Italia e via Canale Magni a Marina Romea. Lo fanno per risparmiare qualche chilometro verso il centro città, o per immettersi sulla Romea in direzione Comacchio e Venezia attraverso strade non progettate per transiti di quella mole. I divieti non vengono rispettati, non ci sono controlli e il manto stradale è al collasso».

Ai danni infrastrutturali si affiancherebbero i problemi di sicurezza causati dal passaggio «fulmineo e smodato» di taxi e Ncc per le vie della frazione. All’insofferenza per l’aumento del traffico, i cittadini aggiungono poi la delusione per l’assenza di ricadute economiche positive legate al turismo crocieristico: «Pur non danneggiando particolarmente il turismo tradizionale dei nostri lidi, questa formula non aggiunge alcun tipo di valore. Un caffè al bar o una bottiglietta d’acqua quando va bene – continua il portavoce del gruppo –. Se la cava forse meglio il centro di Ravenna, anche grazie ai suoi monumenti Unesco, ma si tratta sempre di presenze mordi e fuggi. L’impatto sul lido e sui suoi abitanti è solo negativo».

Per mitigare i disagi causati dal traffico crocieristico, l’accordo tra Royal Caribbean e Comune prevede la costruzione di un’area verde di “compensazione” che si estende per circa 12 ettari tra il paese e il terminal nuovo. Il Parco delle Dune, a disposizione della cittadinanza. L’opera però è in ritardo rispetto ai piani e arriverà a completamento solo dopo l’entrata in funzione della nuova stazione marittima. «Il progetto del Parco delle Dune doveva trasformare il nostro lido nella “perla” di Royal Caribbean. Se qualcosa dovesse andare storto, oltre il danno subiremmo una grande beffa – continua Fico –. Come comitato chiediamo un incontro con il sindaco Barattoni. Sappiamo che non si può rimanere fermi al turismo tradizionale, di bagnanti e pescatori in diga nord, ma crediamo che l’amministrazione debba gestire e condividere le sue scelte con i cittadini, non limitarsi a imporle. Non vorremmo mai arrivare a violare le leggi e bloccare le strade, ma vogliamo delle risposte. Se il sindaco non risponderà, passeremo da prefetto o procura».

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