«Finalmente si parte, è finito un periodo snervante. Prima la salvezza, poi vedremo»

A tu per tu con Luciano Foschi, nuovo mister del Ravenna Fc, alla vigilia dell’inizio del campionato di serie C

Mister Luciano FoschiLasciata alle spalle l’estate forse più turbolenta della Serie C, bloccata fino qualche giorno fa dai ricorsi delle società che ambivano al ripescaggio in B, inizia finalmente il campionato, che vede ai blocchi di partenza anche il Ravenna Fc (l’esordio è in programma domenica 16 settembre alle 16.30 a Gubbio mentre la prima partita casalinga si terrà al Benelli il 23 contro l’ambizioso Sudtirol).

Alla sua seconda stagione di fila su queste latitudini, la formazione giallorossa si tuffa con entusiasmo in un torneo che si preannuncia molto duro, con una concorrenza davvero agguerrita. Questi mesi, inoltre, sono stati caratterizzati da tante novità, a partire da un rinnovamento sensibile dell’organico, ma anche dal cambiamento dell’allenatore, con l’esperto Luciano Foschi che ha preso il timone della squadra.

Mister, finalmente si parte. Contento?
«Sì, più che altro perché è finito un periodo snervante. Siamo partiti a metà luglio per prepararci per un campionato che sarebbe dovuto iniziare a fine agosto e invece a settembre ci troviamo con due sole gare ufficiali nelle gambe, tra l’altro disputando le partite di Coppa Italia a distanza di un mese una dall’altra. Tutto questo è assurdo, anche se devo dire che i dirigenti della Lega Pro, aspettando la fine dei ricorsi, sono stati i più intelligenti».
Che ambiente ha trovato a Ravenna?
«Molto buono. Si tratta di un club che sa quello che vuole fare e dove vuole arrivare. È composto da persone disponibili, che non fanno mancare nulla per preparare al meglio un torneo difficile come la C».
Come è andata la preparazione?
«In carriera non mi era mai capitato di vedere un pre-campionato lungo due mesi. In questo periodo abbiamo messo tanta benzina nelle gambe e ora dobbiamo essere bravi a “bruciare” nel modo giusto il nostro serbatoio».
Che indicazioni ha avuto dalle gare di Coppa Italia?
«Contrastanti e paradossali. Non siamo stati brillanti contro il Rimini, ma abbiamo vinto. Abbiamo giocato bene contro l’Imolese, ma siamo stati sconfitti. La differenza l’hanno fatta gli errori: nel primo match ne sono stati commessi pochissimi, giocando più compatti, nel secondo tanti, anche se siamo stati più belli e abbiamo costruito tanto. Ora dobbiamo trovare la soluzione migliore per raggiungere al più presto il giusto equilibrio».
Come si fa?
«Adesso addirittura abbiamo poco tempo. Guardando la partita sul video abbiamo individuato gli errori. Ora poche parole e tutti al lavoro in campo».
Com’è il gruppo a sua disposizione?
«Fantastico, sotto tutti gli aspetti, composto da ragazzi che hanno voglia di stare assieme. Io arrivo al campo di allenamento di Glorie sempre almeno un’ora prima, ma tutti i giorni c’è qualcuno di loro che mi ha preceduto e lavora già. C’è entusiasmo e tanta voglia di giocare a calcio».
E dal punto di vista tecnico?
«Sono soddisfatto in modo assoluto sia della rosa, sia del supporto che mi dà la società. Ogni calciatore è stato scelto in maniera ponderata e ci siamo fermati solo quando l’abbiamo ritenuto opportuno».
Obiettivi stagionali?
«È solo uno, quello di mantenere la categoria. Questo è il punto di partenza, poi se strada facendo riusciremo a fare meglio, potremo anche alzare l’asticella. Vediamo quanto siamo bravi, sempre con la consapevolezza che ci dobbiamo salvare».
Come giudica il girone del Ravenna?
«È molto equilibrato, con tante squadre agguerrite e competitive. Non vedo una formazione capace di “ammazzare” il campionato, ma realtà come Vicenza, Sudtirol, Monza, Triestina, Sambenedettese e Pordenone (oltre alla Ternana che si è vista rifiutare la richiesta di essere ripescata in serie B, ndr) che hanno speso molto per puntare a vincere. Noi rispettiamo tutti, ma vogliamo anche giocarcela alla pari con qualsiasi avversario».
È cresciuto secondo lei il livello della C?
«Da quando è unica, di sicuro. Si spendono più soldi rispetto al passato, anche se questo non significa per forza vincere. È chiaro che chi ha investito tanto, ha anche maggiori aspettative e pressioni. Prevedo comunque tanto equilibrio e poca differenza di punti tra un obiettivo e un altro, come possono essere playoff e playout».
Cosa pensa dei tifosi giallorossi?
«Per quello che ho potuto vedere finora e dall’accoglienza che abbiamo ricevuto, penso che i calciatori non possano che essere contenti del livello di partecipazione che c’è attorno al Ravenna. C’è solo da ringraziare i nostri sostenitori, per come ci sostengono e per come ci stanno vicini».
Quale sarà il suo compito, il “valore aggiunto” che potrà dare alla squadra?
«Mi aspetto di dare il mio contributo in particolare per far crescere al meglio i nostri giovani. Il mio compito è quello di capire qual è il modo migliore per valorizzare la caratteristiche dei ragazzi. Non sempre, però, potremo essere “belli”, per cui sarà fondamentale avere sempre uno spirito agonistico molto acceso. Questa è l’unica cosa che non dovrà mai mancare, quello che potrà aiutarci a raggiungere un risultato positivo anche quando capiterà di non giocare bene».

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