Il 51enne ha guidato il Ravenna dal 1997 al 2001 in B come difensore in B e nel 2008-09 in Lega Pro come allenatore, ora allena la squadra di una città di duemila abitanti sull’isola. Sulla panchina giallorossa fece esordire tra i professionisti un Riccardo Saponara non ancora 17enne
Quel risultato maturato a Londra ha reso più cocente il ko con i macedoni: «La vittoria un anno fa ci ha illuso che fossimo una squadra forte e fosse scontato arrivare ai Mondiali. Non è così. Non lo è se sei arrivato a giocarti la qualificazione all’ultima chance possibile. Perché poi, per il discorso fatto prima, sai che nella partita secca può succedere di tutto».
Dal 2 aprile sono in corso i playoff scudetto (ammesse le prime sei squadre su 12) a cui il Floriana è arrivato da secondo in regular season: «Ci siamo tenuti dieci punti sotto la squadra che chiamano la Juve di Malta, una bella soddisfazione». I titolari azzurri contro la Macedonia erano gli stessi per sette undicesimi di quelli schierati contro l’Inghiterra. È giusto che squadra che vince non si cambia? «Avrei fatto la stessa cosa che ha fatto Mancini. Quando hai un gruppo affiatato, di cui ti fidi, è fatica fare cambiamenti perché serve tempo per trasmettere i messaggi». E inoltre c’è un altro aspetto che l’ex difensore (12 presenze e un gol in A con l’Empoli nel 2002-03, a Ravenna in B dal 1997 al 2001) non manca di sottolineare: «Una volta nell’Italia vedevamo le staffette fra grandi campioni, lo stesso Mancini non era titolare fisso. Oggi non è che siano rimasti esclusi dalle convocazioni nomi di particolare livello».
Poi c’è il tanto citato peso dei procuratori. Atzori fa un esempio concreto per spiegarlo a chi non è adetto ai lavori: «Allenavo a Siena nel 2015, il direttore sportivo faceva anche il procuratore e aveva 14 giocatori suoi in rosa che bisognava far giocare». Se poi il discorso scivola sullo spazio ai giovani, Atzori mette sul tavolo il suo Cv: «Nel 2008 al Ravenna in C (prima esperienza da allenatore, ndr) ho fatto esordire Riccardo Saponara che non aveva ancora 17 anni e ora è alla Fiorentina. Nel 2010 a Reggio Calabria in B ho fatto esordire Giovanni Di Lorenzo che aveva 17 anni e ora ha appena vinto l’Europeo. I giovani bravi con me giocano».