Atzori insegue lo scudetto a Malta: «I top club italiani non creano talenti in casa»

Il 51enne ha guidato il Ravenna dal 1997 al 2001 in B come difensore in B e nel 2008-09 in Lega Pro come allenatore, ora allena la squadra di una città di duemila abitanti sull’isola. Sulla panchina giallorossa fece esordire tra i professionisti un Riccardo Saponara non ancora 17enne

273171731 600561864615831 323379435955494210 N«Italia-Macedonia è il bello del calcio». Detto da un italiano può suonare strano. Invece Gianluca Atzori, ex del Ravenna come giocatore in serie B e come allenatore in Lega Pro, ne è convinto: «È la dimostrazione che, anche se sei sfavorito, anche se sei più debole, anche se gli altri giocano meglio, esiste sempre almeno una possibilità che tu possa vincere. Se il calcio non fosse così, il Leicester non avrebbe vinto la Premier e noi, in fondo, non avremmo vinto l’Europeo».

Quel risultato maturato a Londra ha reso più cocente il ko con i macedoni: «La vittoria un anno fa ci ha illuso che fossimo una squadra forte e fosse scontato arrivare ai Mondiali. Non è così. Non lo è se sei arrivato a giocarti la qualificazione all’ultima chance possibile. Perché poi, per il discorso fatto prima, sai che nella partita secca può succedere di tutto».

209593688 10158470351097965 8674903529753712411 NIl 51enne originario di Collepardo (Frosinone), ma residente a Marina di Ravenna da 25 anni, oggi allena a Malta (nel suo staff anche il ravennate Carlo Simionato come preparatore atletico): nell’estate 2021 ha preso la panchina del Floriana, squadra di un paese di duemila abitanti che milita nella prima serie del piccolo Stato insulare. «La comunità italiana è numerosissima, la delusione per l’esclusione azzurra dal Mondiale è stata tanta così come tanta era stata la gioia quando l’Italia ha vinto l’Europeo». Il trionfo di Londra per Atzori avrà un ricordo particolare: «Ero da poco arrivato a Malta e mi hanno invitato a fare la telecronaca della finale sulla tv di Stato maltese».

Dal 2 aprile sono in corso i playoff scudetto (ammesse le prime sei squadre su 12) a cui il Floriana è arrivato da secondo in regular season: «Ci siamo tenuti dieci punti sotto la squadra che chiamano la Juve di Malta, una bella soddisfazione». I titolari azzurri contro la Macedonia erano gli stessi per sette undicesimi di quelli schierati contro l’Inghiterra. È giusto che squadra che vince non si cambia? «Avrei fatto la stessa cosa che ha fatto Mancini. Quando hai un gruppo affiatato, di cui ti fidi, è fatica fare cambiamenti perché serve tempo per trasmettere i messaggi». E inoltre c’è un altro aspetto che l’ex difensore (12 presenze e un gol in A con l’Empoli nel 2002-03, a Ravenna in B dal 1997 al 2001) non manca di sottolineare: «Una volta nell’Italia vedevamo le staffette fra grandi campioni, lo stesso Mancini non era titolare fisso. Oggi non è che siano rimasti esclusi dalle convocazioni nomi di particolare livello».

274503592 612393313432686 7689150427948596713 NE allora il focus del ragionamento si sposta a monte: cosa è successo a un movimento calcistico che è stato capace di produrre Del Piero, Totti, Toni e ora ha come centravanti l’attaccante di una squadra che viaggia attorno alla settimana-ottava posizione in serie A? «Inter, Juve e Milan non hanno attaccanti italiani. Le società vogliono vincere e vogliono il top che offre il mercato internazionale. Vanno a cercare un attaccante già pronto da mettere titolare e non c’è la programmazione di costruire in casa i giocatori perché vuol dire iniziare un progetto oggi e avere del materiale tecnico utile fra dieci anni».

Poi c’è il tanto citato peso dei procuratori. Atzori fa un esempio concreto per spiegarlo a chi non è adetto ai lavori: «Allenavo a Siena nel 2015, il direttore sportivo faceva anche il procuratore e aveva 14 giocatori suoi in rosa che bisognava far giocare». Se poi il discorso scivola sullo spazio ai giovani, Atzori mette sul tavolo il suo Cv: «Nel 2008 al Ravenna in C (prima esperienza da allenatore, ndr) ho fatto esordire Riccardo Saponara che non aveva ancora 17 anni e ora è alla Fiorentina. Nel 2010 a Reggio Calabria in B ho fatto esordire Giovanni Di Lorenzo che aveva 17 anni e ora ha appena vinto l’Europeo. I giovani bravi con me giocano».

EROSANTEROS POLIS BILLBOARD 15 04 – 12 05 24
NATURASI BILLB SEMI CECI FAGIOLI 19 – 28 04 24
CENTRALE LATTE CESENA BILLB LATTE 25 04 – 01 05 24
CONAD INSTAGRAM BILLB 01 01 – 31 12 24