La comparsa delle prime moto d’acqua sui lidi ravennati si annota intorno alla metà degli anni ’80 quando, dopo qualche decennio dalla diffusione in Europa, il nuovo mezzo diventò una vera e propria moda anche sulle coste italiane. Seppur si trattasse di un divertimento apprezzato da turisti e giovani avventurosi, l’uso spesso sconsiderato delle moto ha portato all’abrogazione di una legge, nel 2005, che obbliga i conducenti a detenere la patente nautica di tipologia A per la navigazione in mare aperto, dando un taglio improvviso al mercato.
Senza patente è consentita la navigazione all’interno di apposite aree circoscritte, come laghi artificiali. Ad oggi però, su territorio nazionale, sono solo due i noleggi di moto d’acqua rimasti attivi, uno dei quali proprio a Ravenna, in via della Sacca 3 (lungo la statale Adriatica). «Prima del 2005 questo tipo di attività dava lavoro a oltre 300 famiglie su tutta la costa italiana. Oggi, per mandare avanti un’attività di questo tipo serve tanta passione. Oltre al nostro noleggio se ne conta solo un altro nel Paese, a Signa, in Toscana» racconta Emiliano Pieri, che gestisce il noleggio ravennate di jetski “Lago Pineta” dal 1989, insieme alla sua famiglia. «In Italia, questo tipo di attività si porta dietro da sempre un’ombra di paura e diffidenza. Si parlava di “moto assassine” o di sport estremo, ma la verità è che nei primi anni di diffusione è mancata la corretta regolamentazione: le moto giravano in mezzo ai natanti, mancavano direttive definite e un po’ di buonsenso da parte dei fruitori. Le moto in sé però sono tutt’altro che pericolose. Sta al conducente ricordarsi sempre che si tratta di un mezzo di trasporto, e non di un giocattolo». Dopo il primo anno di attività sulla costa di Lido di Savio, Pieri acquista il lago artificiale di via della Sacca, al tempo adibito come zona di pesca sportiva, per creare una struttura dedicata: «L’idea del noleggio nasce dal sogno di mio fratello. Era importante per lui, e lo è diventato ancor di più per me dopo la sua prematura scomparsa. Il nostro primo anno di attività fu un buco nell’acqua – spiega il titolare – fu il primo anno della mucillagine e gli affari non decollarono. Ma non ci siamo arresi, abbiamo capito il potenziale di quello che stavamo facendo e abbiamo costruito questa attività passo dopo passo».
Oggi il Lago Pineta dispone di due aree di circolazione, una dedicata al noleggio di jetski (una piccola moto d’acqua che si utilizza in piedi) prevalentemente da parte di neofiti, e una ad uso esclusivo dei navigatori più esperti, che possono far girare all’intero del lago i propri mezzi privati, jetski o moto d’acqua con seduta (runabout). «Il nostro noleggio dispone di jetski “stand-up”, modello di dimensioni ridotte (rispetto a quelle con la sella) ma facile da utilizzare per un primo approccio. Arrivano a una velocità massima di 50/60 chilometri orari, mentre per i mezzi più grandi con seduta si superano facilmente i 100 – spiega il ventunenne Davide Pieri, figlio di Emiliano, cresciuto in mezzo alle moto d’acqua ed entusiasta di portare avanti l’attività di famiglia. Il noleggio è aperto a tutti e ai neofiti viene impartita una lezione introduttiva prima del noleggio. Gli unici limiti riguardano l’età e un minimo di prestanza fisica: «Il jetski richiede più impegno rispetto alla tradizionale moto con seduta, bisogna trovare il giusto equilibrio. È uno sport completo, adatto praticamente a tutti. Solitamente si inizia con giri brevi, di 15 minuti, per prendere confidenza con il mezzo e testare la propria forza – continua Davide – il divertimento però, non è paragonabile: se la moto d’acqua dopo le prime corse rischia di diventare ripetitiva, con il jetski non si finisce mai di imparare, e ogni uscita è più divertente della precedente». Vista la rarità di spazi autorizzati e sicuri per la navigazione con questo tipo di mezzi, il lago ravennate attira turisti da diverse parti d’Europa e del mondo, ma anche ravennati curiosi: «Purtroppo crediamo che questo tipo di sport non avrà mai il suo giusto riscatto in Italia, però sopravvive, grazie alla passione di chi lo pratica. Molti piloti di livello mondiale vengono qui per sfruttare le caratteristiche particolari del lago, che permettono un allenamento paragonabile alla sessione in gara, per non parlare poi dei raduni che si creano a bordo lago, che fortificano ancor di più il rapporto tra professionisti e neofiti. È come sperimentare tutta la libertà del motocross con la sicurezza di una caduta in acqua» conclude il titolare. Ma abbandonati i preconcetti, l’esperienza è assolutamente consigliata anche a livello amatoriale: la sensazione è impagabile, sembra di volare!