sabato
09 Agosto 2025
calcio

Per il vivaio del Ravenna la garanzia è De Gregorio: «Qui c’è un progetto»

Il nuovo responsabile arriva dalla Spal: «Nei ragazzi cerco intensità, voglia di fare sacrifici divertendosi e qualcosa che mi faccia dire “wow”»

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Con la promozione in serie C si apre un capitolo nuovo anche per il settore giovanile del Ravenna, che passerà dal disputare campionati locali dilettantistici a competizioni regionali e nazionali, confrontandosi con realtà professionistiche.

La scelta del nuovo responsabile è una conferma dell’ambizione della società di Ignazio Cipriani. Dopo 12 anni alla Spal – con cui nell’ultima stagione, nonostante le difficoltà societarie (che hanno portato questa estate alla mancata iscrizione dei ferraresi in Lega Pro), ha vinto lo scudetto di categoria con l’under 16, raggiunto la semifinale con l’under 17 e ottenuto un’importante salvezza in Primavera 2, il tutto con rose in gran parte costruite in casa – è arrivato in giallorosso infatti Massimiliano De Gregorio. «Mi ha convinto il progetto – ci dice durante un incontro in sede -, a Ravenna ho visto una grande voglia di investire nel settore giovanile; a me piace lavorare per creare armonia tra le persone e provare a costruire qualcosa che possa durare nel tempo: qui ho visto che si vuole andare in questa direzione».

Certo, il cammino non sarà semplice. Si parte infatti da gruppi inevitabilmente non ancora all’altezza della categoria della prima squadra e dalla cronica mancanza di strutture, in attesa del nuovo centro sportivo che il Comune sta progettando nel quartiere San Giuseppe. «Dalla mia esperienza a Ferrara posso assicurare che gli investimenti sullo sport, in concomitanza con l’ascesa di una società di calcio con ambizioni, come quella attuale, portano solo benefici a una città e un indotto importante».

Al momento si dovranno invece trovare centri sportivi alternativi, con il budget per il settore giovanile che sta lievitando (mezzo milione di euro è la soglia minima sotto la quale è difficile scendere per preparare campionati prof). «La società – continua De Gregorio – mi ha dato la possibilità di investire per avere subito a disposizione strutture migliori e stiamo cercando di chiudere in questi giorni accordi per poterci allenare e disputare le gare di campionato in varie località del territorio (oltre a quelli di “casa” in Darsena e a Fosso Ghiaia, ndr). Certo, questo comporta un aumento dei costi, considerando anche le navette che dovremo allestire per portare dalla stazione ai campi i ragazzi».

Come ha trovato l’ambiente Ravenna?
«Sicuramente l’anno scorso era già stato fatto un passo in avanti importante rispetto al passato. Ho trovato una buona organizzazione, persone super disponibili e preparate. Per quanto riguarda i gruppi squadra, invece, è evidente che si apprestano a disputare campionati di un livello più alto. Quindi andranno valutati, per mettere ogni ragazzo nella condizione ideale, che potrebbe essere anche quella di disputare un campionato meno impegnativo altrove. Inizialmente i gruppi saranno numerosi perché ci saranno innesti, almeno 7-8 per ogni annata dell’attività agonistica, e vogliamo avere modo di aspettare anche chi al momento non è pronto, ma potrebbe diventarlo. Stiamo comunque cercando di creare gruppi competitivi, siamo consapevoli di rappresentare una società importante e ambiziosa».

Cosa cerca nei ragazzi?
«Non ho parametri prestabiliti. Sicuramente il giocatore oggi deve essere intenso, a tutte le età, e questo è un problema per la maggior parte dei ragazzi/bambini di oggi. Spesso è una caratteristica intrinseca, che non si può allenare più di tanto: bisogna essere intensi e continui, per giocare a certi livelli, oltre ad avere doti coordinative importanti, in particolare da piccoli. E poi, naturalmente, cerco qualcosa in campo che mi faccia dire “wow”. Il talento può essere inteso sotto vari punti di vista: può essere tecnico, atletico, tattico, anche solo cognitivo, penso per esempio a un “tardivo” che però si mette bene con il corpo, vede prima le giocate…».

Lei sembra un uomo di campo, più che da scrivania…
«Lo sono, e i miei colleghi mi conoscono soprattutto per questo. Credo che noi che dobbiamo giudicare i ragazzi siamo i primi che dobbiamo essere a loro disposizione, sul campo, per creare l’ambiente ideale. Devo accertarmi sia educativo, formativo, adeguato dal punto di vista sociale, un ambiente che permetta a tutti di esprimersi al meglio».

Quanto conta il divertimento?
«Sono ragazzi, spesso bambini, devono divertirsi ma anche capire che si devono fare dei sacrifici. Imparare a fare fatica divertendosi, ecco, avere voglia di fare sempre di più, di andare al campo, pensando a sport come nuoto e ginnastica, in cui ci si allena anche tutti i giorni e per svariate ore al giorno…».

Il tanto inflazionato dibattito sulla tattica nel settore giovanile: ce n’è troppa? Cosa chiede ai suoi allenatori?
«L’obiettivo del settore giovanile deve essere quello di migliorare i tuoi giocatori. Non sono per un modulo fisso (a meno che non ci siano le condizioni, ossia scelte e selezioni pensate appositamente per anni), credo che ogni allenatore debba essere in grado di capire ruoli, posizioni e moduli adeguati ai propri giocatori. Voglio allenatori che si esprimano e che siano in grado di mettere ogni ragazzino nelle condizioni. Voglio squadre che siano intense e aggressive, che vadano forte. Anche i giocatori naturalmente devono avere tutta la libertà di esprimersi, consapevoli che rispetto a vent’anni fa il calcio è cambiato, c’è meno tempo per decidere ed esistono le transizioni negative, il recupero palla».

Le squadre. Con la serie C della prima squadra, come detto, cambiano i campionati giovanili per il settore giovanile del Ravenna dall’Under 14 (l’annata dei 2012, per intenderci) in su. I più grandi (quest’anno i classe 2006, 2007 e 2008), che solitamente finivano nella Juniores, ora faranno parte della Primavera, campionato che da qualche anno è suddiviso in quattro serie al suo interno, indipendenti dalla prima squadra. Il Ravenna, arrivando dalla D, partirà dal gradino più basso, la Primavera 4, con l’obiettivo di vincerla. «Vincere un campionato è sempre difficile, ma sì, vogliamo provare a restare in alto», dice De Gregorio, che ha confermato il mister della Juniores dell’anno scorso, Marco Vernacchio. «In questa categoria dobbiamo fare bene fin da subito – commenta De Gregorio – e non me la sono sentita di cambiare tutto: ho conosciuto il mister e ho avuto modo di apprezzare le sue idee, di lui mi hanno parlato bene tutti, l’anno scorso è entrato in corsa in una situazione complicata ed è riuscito a entrare nella testa dei ragazzi». Ad affiancarlo ci sarà il match analyst Francesco Capisani, che raggiunge De Gregorio dalla Spal. «Ci darà una grande mano e sarà il mio punto di riferimento per i video per tutte le categorie». Scendendo, l’Under 17 è stata affidata ad Andrea Casadio, in arrivo dall’Imolese: «Lo stimo da anni, vediamo il calcio in maniera molto simile, un calcio fatto di dominio, possesso, intensità e aggressività». L’Under 17 – così come l’Under 16 e l’Under 15 – sarà al via del campionato nazionale di Lega Pro, con le 57 formazioni dei tre gironi di serie C (escludendo le seconde squadre di club di A a parte) che sono state divise in quattro gironi su base geografica. L’Under 14, invece, parteciperà al campionato prof regionale, con le squadre di A, B e C di tutta l’Emilia-Romagna.

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